Consorzio mafioso lombardo: le rivelazioni di Contartese e i legami con Messina Denaro
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Giuseppe Contartese, un giovane di 24 anni che ricopre il ruolo di coordinatore di Forza Italia a Vibo Valentia, ha fornito informazioni rilevanti sul presunto consorzio mafioso lombardo, coinvolgente la Cosa Nostra, la ‘Ndrangheta e la Camorra, con legami al boss Michele Senese.

Consorzio mafioso lombardo: le rivelazioni di Contartese. Tra le informazioni più significative, Contartese ha dichiarato di avere avuto contatti diretti con l’ex latitante Matteo Messina Denaro in relazione a questioni finanziarie. Questi dettagli emergono dai documenti dell’inchiesta “Hydra” condotta dalla procura di Milano, riportati dal ‘Fatto Quotidiano’.

Il giudice per le indagini preliminari ha accolto solo undici delle 154 richieste di arresto avanzate dalla Direzione distrettuale antimafia. Le udienze davanti al tribunale del Riesame, in corso dal 15 marzo, hanno portato alla luce elementi importanti che sembrano confermare le ipotesi dell’accusa.

Contartese e i contatti con il Consorzio

Contartese, al momento considerato vittima e non indagato, ha raccontato di aver avuto contatti con i vertici del Consorzio, tra cui i Pace di Castelvetrano, i Crea di Melito e esponenti della ‘Ndrangheta di Lonate Pozzolo. Secondo le sue dichiarazioni, è stato invitato a Milano per gestire la consulenza fiscale delle loro società e gli è stato detto di conoscere personaggi politici di rilievo, inclusi alcuni suoi amici di Forza Italia.

Filippo Crea, affiliato al consorzio mafioso e figlio del boss Santo Crea, avrebbe rivelato a Contartese l’influenza politica della cosca, con pacchetti di voti sia in Calabria che in Lombardia. Queste dichiarazioni indicano un coinvolgimento diretto della criminalità organizzata nel panorama politico locale.

Inoltre, Contartese ha menzionato aspetti finanziari legati al riciclaggio di denaro, incluso il coinvolgimento di Eros Marcon e di un importante esponente della mafia albanese. Ha descritto dettagliatamente incontri negli uffici di Linate, dove si discuteva di attività finanziarie e di gestione delle società, spesso intestate a prestanome.

La presenza del nome di Matteo Messina Denaro è emersa anche tra le carte dell’inchiesta, suggerendo contatti diretti con il consorzio mafioso per questioni finanziarie. Contartese ha dichiarato che questi collegamenti potrebbero derivare dai rapporti tra i Crea, i Pace e Marcon.

Le sue testimonianze indicano un’attività finanziaria intensa e poco trasparente, con grosse somme di denaro circolanti negli uffici di Lainate e segnalazioni di corruzione.

L’inchiesta continua a svilupparsi, ma le rivelazioni di Contartese gettano luce su un possibile coinvolgimento della criminalità organizzata nella gestione finanziaria e politica di alcune regioni italiane.

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