La nomina fatta da Zingaretti è avvenuta nonostante una sentenza del Tribunale abbia fissato che la Regione Lazio non può assumere.
L’8 settembre scorso, Nicola Zingaretti nomina Andrea Sabbadini, direttore della Direzione regionale centrale acquisti della Pisana. Nomina che non può essere fatta.
La sentenza del Consiglio di Stato
Infatti, il 17 luglio il Consiglio di Stato emette una sentenza che pone fine al contenzioso, in corso da anni, tra la stessa Regione Lazio e i dirigenti di ruolo in servizio presso l’ente. I giudici, accogliendo tutte le censure formulate dalla difesa della Direr Dirl Lazio, accertano l’illegittimità delle procedure di conferimento poste in essere dalla Regione che ha proceduto, senza tenere in alcun conto i limiti percentuali fissati dalla legge, ad affidare incarichi dirigenziali a soggetti esterni al ruolo. Dunque, tutti gli incarichi assegnati per le strutture dirigenziali di base, affidati a soggetti esterni dal 2013 ad oggi, sono da considerare illegittimi. E, di conseguenza, vanno revocati con decorrenza immediata.
Il caso Sabbadini
Risulterebbe che lo stesso Sabbadini sia privo della qualifica dirigenziale. Non solo: lo stesso neo direttore è solo funzionario di categoria D incaricato oltre i limiti previsti dall’articolo 19, comma 6 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e s.m.i.. A lui era stato conferito, a far data dal 1 gennaio di quest’anno “l’incarico di dirigente dell’Area Tributi, finanza e federalismo della Direzione regionale Bilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio”. Un bel ruolo, questo, che prevede un contratto triennale da 90mila euro all’anno.
La censura del Consiglio di Stato
La situazione di Sabbadini è stata censurata dalla sentenza del Consiglio di Stato: pertanto quest’ultimo andava rimosso dall’incarico. Tra l’altro Sabbadini, essendo titolare di un incarico superiore, non poteva essere assegnato all’esterno. Ma, nonostante tutto questo, Zingaretti è andato avanti per la sua strada. I dirigenti responsabili della procedura, tutti esterni al ruolo e con incarichi censurati dal Consiglio di Stato per i motivi già citati, non hanno tenuto conto del monito dello stesso organo giurisdizionale tanto che hanno predisposto, su proposta del governatore, la delibera di conferimento.
La dirigenza regionale
L’organico della dirigenza della giunta regionale è attualmente di 266 unità. Pertanto possono essere presenti in servizio attivo un numero massimo di 27 soggetti esterni al ruolo, senza considerare gli eventuali comandati. In data dell’8 settembre 2020 risultano in servizio 69 soggetti esterni al ruolo dirigenziale con incarichi di direzione delle strutture dirigenziali della giunta, siano esse gestionali o di diretta collaborazione.
Quindi, in considerazione del limite di legge del 10% della dotazione organica, ci sono 42 figure in più, tra l’altro stipendiati come dirigenti. Giusto per non farsi mancare nulla, la durata dell’incarico illegittimo risulta superare anche i limiti temporali di legge di permanenza di direzione della medesima struttura.
Che fine hanno fatto le mascherine di Zingaretti e la Commissione d’inchiesta?