Dal nuovo anno debutterà la figura del whistleblower, ovvero del “segnalatore”. Il compito sarà quello di segnalare gli eventuali reati legati ai tributi o al Fisco.
La figura sarà introdotta per via del recepimento di una direttiva europea. Il whistleblower avrà il compito di rilevare e poi segnalare alle autorità tutti gli illeciti fiscali di cui è venuto a conoscenza. Comunicazioni di eventuali illeciti che però dovranno avvenire nel totale anonimato per permettere al “segnalatore” di essere protetto da possibili vendette o ritorsioni per le sue denunce.
La direttiva Ue
Gli illeciti fiscali da rilevare saranno quelli, ad esempio, che potrebbero verificarsi nell’attività di uno studio di un professionista o di un’azienda. Ad imporre il nuovo “professionista” è una direttiva Ue che tutti gli Stati sono tenuti a recepire entro e non oltre il 31 dicembre del 2019. Direttiva che, una volta recepita, dovrà essere messa in pratica a partire dall’1 luglio 2020.
Professionisti e contribuenti nel mirino
Nella lente finiranno, oltre a commercialisti e professionisti, anche i clienti che magari tenteranno la strada dell’accordo con il consulente per evitare di pagare le tasse su una determinata prestazione o viceversa. Insomma in qualunque momento ci potremmo trovare davanti ad un whistleblower pronto a segnalare una infrazione.
Niente più privacy
Lo strumento del whistleblowing verrà ampliato e sarà sempre più funzionale sul fronte della lotta all’evasione. La figura s’innesterà con la manovra che ha già iniziato il suo iter in Parlamento e che ha l’obiettivo come della lotta al nero senza quartiere. Il tutto anche mettendo da parte il diritto alla privacy con un accesso alle banche dati ormai senza ostacoli.