La multinazionale Whirlpool conferma la chiusura fissata per domani al premier Giuseppe Conte.
“Ieri abbiamo dato massima disponibilità al board americano di Whirlpool – dice il premier- abbiamo proposto incentivi e una decontribuzione al 30%, garanzie Sace. Ma Whirlpool non riesce a creare nessuna prospettiva per questo stabilimento nella competizione globale. Abbiamo provato tutto”.
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Il Governo “non può rimanere indifferente a questo disimpegno dell’azienda. Terremo duro su questa vertenza” assicura il premier ai lavoratori. “Il governo è disponibile a fare qualsiasi cosa, siamo al vostro fianco, non potete dubitare di questo. Massima garanzia”.
Patuanelli: “Non abbiamo strumenti”
Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha garantito che il tavolo di crisi al Mise resterà aperto. Ma, aggiunge, il Governo non dispone di strumenti per impedire il disimpegno dell’azienda. Conte ha però fatto notare che se anche si volesse andare verso una vertenza giudiziaria “non è questo che garantisce la continuità aziendale”.
“Continuità produttiva”
Già nei giorni scorsi i lavoratori avevano chiesto attenzione al Governo. Ai sindacati le rassicurazioni non sono bastate: il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha chiesto che il governo assuma chiaramente l’impegno della continuità produttiva, senza limitarsi a prendere atto delle decisioni dell’azienda perché “la chiusura di Napoli è un sopruso che non si puo’ accettare”.
“L’azienda è totalmente inaffidabile. La rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori è altissima. Consentire la chiusura di Napoli significa dare mano libera alla multinazionale nel nostro Paese. Napoli deve continuare a fare lavatrici per il significato complessivo che questo determina, su questo chiediamo impegno forte del Governo” dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.
“Il Governo non può dirsi impotente. Chiediamo al Governo di dire come pensa di far rispettare sovranità nazionale. Il tavolo tecnico permanente non capiamo a cosa serva. Le lavoratrici e i lavoratori faranno tutto quello che è nelle loro possibilità. Noi quella fabbrica non la molliamo” dice Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli.
“L’azienda ci dica perchè non vuole investire a Napoli. Nell’ultimo trimestre il comparto dell’elettrodomestico ha avuto risultati eccezionalmente positivi. Tutti stanno recuperando, anche i concorrenti quindi ci sono i margini per fare ricerca e sviluppo di nuovi prodotti” sottolinea Massimiliano Nobis – Segretario Nazionale Fim Cisl.
Il comunicato della Whirlpool
“La Direzione di Whirlpool EMEA S.p.A. comunica la cessazione di tutte le attività produttive presso lo stabilimento di Napoli, con effetto alle ore 00:01 del 1 novembre 2020”. È quanto si legge nella lettera della multinazionale americana, che conferma la chiusura del sito di Napoli est. “Da tale momento – scrive l’azienda – i dipendenti saranno esentati dal rendere la propria prestazione lavorativa presso il sito, fermo restando il mantenimento del rapporto di lavoro in essere”. “Con effetto dal 1 novembre – viene spiegato – l’azienda pagherà la piena retribuzione ai dipendenti fino al 31 dicembre 2020 con riserva di ulteriori valutazioni successive a tale data”.