Effettuavano perquisizioni senza nessun ordine e in maniera assolutamente arbitraria. Destinatari delle “violenze” erano extracomunitari sospettati di spaccio.
E chi osava ribellarsi al semplice sospetto veniva picchiato. Non solo. Gli agenti stilavano verbali falsi e intascavano denaro contante senza mai dichiararne il sequestro.
Quattro gli agenti della Municipale a cui la Procura di Rimini ha contestato le accuse spedendoli ai domiciliari.
L’operazione rientra nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza chiamata “Old Frank”.
Le accuse
Gli agenti rispondono di abuso d’ufficio, rifiuto di atti d’ufficio, favoreggiamento personale, falso in atto pubblico, distruzione e occultamento di atti, percosse, perquisizioni e ispezioni personali arbitrarie, oltre che di violenza privata.
Ecco come agivano
“Dalle indagini – scrive il Gip Sonia Pasini, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare – emerge un modus operandi poco professionale, una certa faciloneria” che ha portato alla commissione di reati “approfittando della delicata funzione pubblica rivestita”, e “una mancanza di remore” nel compromettere “la credibilità dell’amministrazione di apparenza”.
Gli agenti arrestati
Gli agenti hanno fatto parte dell’ex nucleo ambientale, sciolto due anni fa dal comando. L’amministrazione comunale, intanto, ha annunciato che per gli arrestati saranno sospesi dal servizio.
Gli indagati
I componenti del nucleo erano 12, otto gli indagati: in mattinata sono scattate anche perquisizioni con sequestro di armi di servizio e pistole sportive regolarmente detenute. Uno dei quattro destinatari di misura cautelare è in Messico, ma ha annunciato che intende rientrare e costituirsi.
Perché gli arresti
Il Gip spiega che la misura cautelare si è resa necessaria perché “nonostante gli agenti fossero da tempo trasferiti ad altri servizi continuavano a svolgere identificazioni e perquisizioni, soprattutto di persone extracomunitarie e i cosiddetti ‘pallinari’ (i truffatori del gioco delle tre carte, ndr) svolgendo un servizio diverso da quello comandato”.
Due degli episodi contestati
Tra i numerosi episodi contestati c’è una perquisizione domiciliare eseguita dagli indagati in una casa dove, trovando 2.700 euro, non li avrebbero dichiarati nel verbale e, secondo l’accusa, se ne sarebbero impossessati. Altro episodio denunciato riguarda un giovane straniero che racconta di una perquisizione personale condotta in strada, durante la quale fu costretto a denudarsi. Il giovane aveva protestato e, secondo la denuncia, era stato picchiato.
I vigili scoprono di essere intercettati distruggono l’auto di servizio
Alcuni degli agenti, sapendo di essere indagati ed intercettati, avrebbero smantellato la vettura per rimuovere i microfoni.