Il piccolo borgo di appena mille anime si trova nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il paese ha deciso di “ripartire dall’educazione dei propri figli per rinascere dal terremoto”.
Valle Castellana si trova a soli 15 chilometri da Amatrice. Dopo più di due anni, gli effetti del sisma sono ancora duramente visibili: la ricostruzione è ferma e 163 sono tuttora le famiglie costrette a vivere fuori dal paese. Così per assicurare un futuro al territorio ed evitare lo spopolamento, l’Istituto Comprensivo Civitella-Torricella ha inaugurato nel plesso di Valle Castellana, che riunisce scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, una piccola biblioteca scolastica. La prima di una rete di piccole biblioteche scolastiche e territoriali che vedrà la luce nei comuni dei Monti della Laga colpiti dal terremoto.
“Un’idea nata grazie al percorso di promozione della lettura portato avanti da Teramo Children all’interno del progetto RAdiCI promosso da 5 organizzazioni del terzo settore, 11 scuole e 17 Comuni delle aree terremotate di Teramo e Pescara e selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” spiegano dall’associazione RAdiCI . Da oggi, dunque, non soli i 39 studenti di Valle Castellana, ma tutta la comunità potrà accedere alla piccola biblioteca scolastica che prenderà vita con presentazioni di libri e tante attività, e scambiarsi libri nelle casette di bookcrossing.
“La scuola, nelle nostre piccole comunità, intende rafforzare la sua identità di presidio di culturale diffondendo, condividendo e rafforzando i valori di cittadinanza attiva” ha sottolineato il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Civitella-Torricella Laura D’Ambrosio . “Uno degli aspetti più rilevanti del progetto RAdiCi è l’attenzione posta affinché le diverse attività possano lasciare tracce tangibili nel territorio ed essere punti di partenza per nuovi percorsi” ha ricordato la presidente della Fondazione Tercas Enrica Salvatore
Una comunità che, tra l’altro, sconta anche collegamenti stradali disastrati come, ad esempio, il caso della provinciale 49 e il ritardo delle costruzioni cosiddette “soluzioni abitative in emergenza”.