Ancora una morte in seguito all’inoculazione del vaccino di AstraZeneca. Dopo il blocco di un lotto in Piemonte, si registra ancora un decesso dopo la prima somministrazione del vaccino. Prima il malessere e poi il ricovero d’urgenza. Un caso su cui la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta.
Il nuovo caso
Un operatore sanitario, C.S. di 52 anni, di Licata, in provincia di Agrigento è morto dopo l’inoculazione del vaccino di AstraZeneca. Un decesso sulla cui causa adesso sorgono numerosi sospetti. L’uomo lavorava in una casa di riposo a Palma di Montechiaro. Assieme ai colleghi il 52 enne si era sottoposto alla prima inoculazione del vaccino anglo-svedese in quanto appartenente ad una categoria lavorativa richiede un turno prioritario rispetto ad altre.
Al momento l’uomo non aveva avvertito nulla. Pochi giorni dopo è iniziato un malessere generale degenerato in poco tempo al punto che il licatese è stato trasportato dalla sua abitazione all’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata. Da lì, viste le gravi condizioni, la decisione dei sanitari di trasferirlo in elisoccorso al Policlinico di Palermo dove è deceduto a causa di una trombosi. I familiari hanno sporto denuncia e la procura di Agrigento ha aperto un’indagine. L’operatore sanitario godeva di un ottimo stato di salute. I familiari vogliono sapere se sulle cause del decesso ci sono collegamenti con la somministrazione del vaccino AstraZeneca.
Gli altri casi di morte
In Sicilia già dagli scorsi giorni sono al lavoro altre procure per lo stesso motivo. Sono in corso le indagini per accertare la morte del militare Stefano Paternò ad Augusta , il poliziotto Davide Villa a Catania e il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco a Trapani. Tutti legati da un fattore comune: aver ricevuto la prima somministrazione del vaccino AstraZeneca. Intanto il palazzo di Giustizia di Gela continua a lavorare sul caso dell’insegnante di 37 anni ricoverata in condizioni gravissime al Sant’Elia di Caltanissetta dopo la prima dose del vaccino.
Prima il mal di testa, poi lo stato confusionale, il ricovero e la sottoposizione ad un delicato intervento di neurochirurgia per una emorragia celebrale. Dopo l’operazione le condizioni della 37enne sono ancora critiche. La procura ha sequestrato le cartelle cliniche e si cerca di capire se sussiste o meno un collegamento con il vaccino. Al momento non è stata appurata alcuna correlazione.
Nella giornata di venerdì 12 marzo sono state disdette 7mila prenotazioni. Tra le categorie, a far mancare la propria presenza all’appello sono fra gli altri insegnanti e operatori delle forze di polizia. Nel frattempo la campagna di vaccinazione prosegue e dall’Aifa arrivano anche rassicurazioni sulla sicurezza del vaccino.
Tutto sotto controllo
Il presidente Giorgio Palù gli scorsi giorni ha detto più volte che “è tutto in evoluzione e bisogna ancora accertare il nesso di causalità”. Ma anche la diretta interessata AstraZeneca è intervenuta per garantire la sicurezza del vaccino: “Finora– si legge in una nota dell’azienda anglo svedese- in tutta l’Ue e nel Regno Unito ci sono stati 15 eventi di Tvp (Trombosi venosa profonda) e 22 eventi di embolia polmonare segnalati tra coloro a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la società ha ricevuto all’8 marzo. Questo dato è molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile per altri vaccini Covid-19 autorizzati”.