Ad Arezzo la Asl ha aperto un fascicolo d’inchiesta interna in merito alla lista dei cosiddetti caregiver, ossia quelle persone che si prendono cura dei familiari ammalati o disabili in attesa del vaccino anti Covid.
In Toscana in molti hanno usufruito del beneficio del vaccino anti Covid. Tra questi c’è il giornalista e scrittore Andrea Scanzi, il quale è stato vaccinato venerdì scorso al Palaffari di Arezzo. Un vaccino che avrebbe fatto saltando la fila delle quasi quindicimila persone che hanno aderito all’iniziativa sul sito della Regione Toscana e che, come lui, hanno i genitori anziani o con patologie specifiche. Scanzi sarebbe rientrato tra i “riservisti”, chiamati all’ultimo momento qualora avanzino delle dosi non inoculate, destinate ad essere buttate nel cestino. Nulla di irregolare sembrerebbe, anche se sarà l’Asl a verificare i fatti.
Scanzi aveva postato sul sulla sua pagina Facebook un messaggio in cui informava della sua avvenuta vaccinazione. Sempre sui social ha commentato: “Questa polemica sulla mia vaccinazione non mi diverte. Per niente. Mi offende, mi ferisce, mi fa incazz… e oltrepassa qualsiasi forma di disonestà intellettuale. Come si fa a definirmi ‘furbetto’ se sono stato io, con orgoglio e dopo aver rispettato le regole, a dare la notizia del mio vaccino?”.
In Toscana, comunque, c’è già un’altra indagine della Procura su coloro che avrebbero saltato la fila per ottenere la vaccinazione. Circa mille persone si sarebbero iscritte nella lista del personale scolastico e universitario sotto la voce “altro”, poi eliminata. Si tratta di musicisti, modelle, maestri di tennis e di altre categorie non protette; su questi “privilegiati” si sta indagando.
In Toscana sono state inoculate più di 500mila dosi dei vaccini anti Coronavirus, ma le polemiche non accennano a placarsi, soprattutto per gli over 80. Da chiarire l’episodio dello scambio delle pettorine della protezione civile all’esterno del Mandela Forum di Firenze a fine turno.