A Guardiagrele la politica litiga sui bagni pubblici.
L’assessore Donatello Di Prinzio è chiaro e diretto nel sostenere che la questione sollevata dall’opposizione comunale riguardo la spesa sostenuta dalla maggioranza per la realizzazione di bagni pubblici a Guardiagrele è frutto di una campagna denigratoria. Il maggiore responsabile di questo è il consigliere regionale nonché ex sindaco di Guardiagrele Franco Caramanico. Secondo quest’ultimo la spesa sostenuta dall’amministrazione comunale di centro-destra per la realizzazione dei 2 nuovi bagni pubblici è di circa 160.000 euro. Inoltre – sempre Caramanico – sostiene che le opere sono state realizzate in luoghi non consoni soprattutto perché contrastano con le norme del Piano particolareggiato del centro storico che destina la zona a “attrezzature per lo spettacolo” e soprattutto con il buon senso, perché è inconcepibile inserire un box all’interno di una pineta, sottraendo spazi per i ragazzi e compromettendo gravemente la bellezza dell’intera area. Tra l’altro, sempre secondo il consigliere regionale, nel punto in cui è stato posizionato il box nella villa comunale è di proprietà demaniale. Donatello Di Prinzio invece, tiene a precisare che il costo di 160.000 euro è riferito non solo ai bagni pubblici in largo Garibaldi e alla Villa comunale, ma a un intero pacchetto di opere di cui i servizi igienici sono soltanto due voci in una lista di 6 interventi, tutti ad alta priorità. Abbiamo cercato di capirci qualcosa in più e farci un’idea.
L’assessore Donatello Di Prinzio è chiaro e diretto nel sostenere che la questione sollevata dall’opposizione comunale riguardo la spesa sostenuta dalla maggioranza per la realizzazione di bagni pubblici a Guardiagrele è frutto di una campagna denigratoria. Il maggiore responsabile di questo è il consigliere regionale nonché ex sindaco di Guardiagrele Franco Caramanico. Secondo quest’ultimo la spesa sostenuta dall’amministrazione comunale di centro-destra per la realizzazione dei 2 nuovi bagni pubblici è di circa 160.000 euro. Inoltre – sempre Caramanico – sostiene che le opere sono state realizzate in luoghi non consoni soprattutto perché contrastano con le norme del Piano particolareggiato del centro storico che destina la zona a “attrezzature per lo spettacolo” e soprattutto con il buon senso, perché è inconcepibile inserire un box all’interno di una pineta, sottraendo spazi per i ragazzi e compromettendo gravemente la bellezza dell’intera area. Tra l’altro, sempre secondo il consigliere regionale, nel punto in cui è stato posizionato il box nella villa comunale è di proprietà demaniale. Donatello Di Prinzio invece, tiene a precisare che il costo di 160.000 euro è riferito non solo ai bagni pubblici in largo Garibaldi e alla Villa comunale, ma a un intero pacchetto di opere di cui i servizi igienici sono soltanto due voci in una lista di 6 interventi, tutti ad alta priorità. Abbiamo cercato di capirci qualcosa in più e farci un’idea.