Una volta, in maniera sprezzante, veniva definito il “giglio magico”. Poi arrivò Matteo Renzi che si portò dietro “quelli di Firenze”. I partiti governativi, che ieri erano all’opposizione con la bava alla bocca contro quel sistema, oggi adottano esattamente lo stesso metodo dei predecessori.
Sono lontani ormai i tempi in cui i grillini sparavano a zero contro i nominati dello spoil system proponendo la soluzione dei concorsi pubblici. Oggi Di Maio, il capo politico del Movimento 5 stelle, ha trasferito nei tre staff cui sovrintende (Palazzo Chigi come vicepremier e ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico) un bel numero di corregionali.
C’è, ad esempio, l’avvocato Enrico Esposito, il vicecapo dell’ufficio legislativo del Mise, che, come riporta Repubblica, è ex collega universitario del leader di 5 Stelle. Non solo. Esposito arriva da Acerra, comune a poca distanza da Pomigliano. Nella stessa Pomigliano c’è anche il consigliere comunale Dario De Falco, amico di Di Maio dai tempi del liceo e oggi capo della segreteria di del vicepremier a Palazzo Chigi. Al ministero del Lavoro, nello stesso ruoolo, c’è Assia Montanino, candidata nel 2015 a Pomigliano per il M5S e che oggi percepisce uno stipendio di 70mila euro. Poi c’è Salvatore Barca da Volla, amico di Di Maio da anni e che guida il suo staff al Mise, e Daniel De Vito, di Avellino designato capo della segreteria tecnica dello stesso ministero.
Tra i trombati alle elezioni di marzo c’è Giorgio Sorial, già capogruppo alla Camera di M5S, ripescato da Di Maio al ruolo di vice capo di gabinetto al ministero dello sviluppo economico con uno stipendio di 110 mila euro all’anno.
Al ministero del Lavoro, c’è il consulente Francesco Vanin con 110mila euro l’anno di stipendio. Bruno Marton, altro ex parlamentare non rieletto, è a capo della segreteria del sottosegretario Vito Crimi con uno stipendio di 73.400 euro annui. Poi, ancora, c’è Dino Giarrusso, ex Iena trombato alle Politiche e approdato nello staff del sottosegretario alla Pubblica istruzione Lorenzo Fioramonti. Poi c’è il caso del doppio incarico con buona pace degli ideali che furono. A Massimo Bugani, capogruppo del movimento 5 Stelle al Comune di Bologna e candidato sindaco nel 2016, oggi anche vicecapo della segreteria del vicepremier arrivano ben 80 mila euro annui.
Rosa Vitanza, architetta di Pomigliano d’Arco, è stata scelta per il cda dell’ente Ville Vesuviane. Vitanza è compagna di Antonio Malfi, parente ed ex assistente parlamentare del vicepremier Luigi Di Maio, anche lui di Pomigliano. Sempre come riferisce Repubblica, Di Maio e la neo amministratrice dell’ente campano hanno fatto recentemente da testimone di nozze della consigliera regionale Valeria Ciarambino.
Il notaio di Beppe Grillo, Valerio Tacchini, è stato incaricato di curare i “rapporti col territorio” del Mibact.
Riciclati, infine, due deputati sotto processo per firme false dell’Assemblea regionale siciliana: Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca. I due non solo rimangono all’Ars ma sono stati chiamati come collaboratori dell’ufficio di presidenza dal leader siciliano di 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, fedelissimo di Di Maio. Con uno stipendio da quasi tremila euro al mese.