Due sono gli scandali che stanno interessando l’Italia nel tempo del post-covid: “giudiciopoli” e “giornalistopoli”. E tutte con un comune denominatore: l’inchiesta di Perugia su Luca Palamara.
L’ormai famoso trojan installato nel telefono di Luca Palamara, ex consigliere Csm ed ex presidente dell’Anm, stanno facendo emergere relazioni tra insospettabili. Non solo. Ciò che colpisce è la confidenzialità con cui i soggetti interessati si relazionano. Un mondo in cui ci si fanno favori e ci si aiuta.
Intercettazioni tra pm e giornalisti
Il quotidiano Libero pubblica stralci di conversazioni tra Luca Palamara e alcuni giornalisti. Tra questi ci sono Liana Milella e Claudio Tito di Repubblica, Giovanni Bianconi del Corriere.
Siamo al 29 maggio ed è appena esploso il caso Palamara. Milella lo chiama e gli racconta di aver appreso dell’articolo. La giornalista riferisce di aver letto il pezzo all’1.30 di notte. Dice di aver sbagliato a non chiamarlo prima, ma si giustifica dicendo che non le avevano detto nulla dal suo giornale. Se l’avessero avvisata, “l’avremmo scritta, ma non in questo modo”.
L’11 aprile 2019 Milella e Palamara parlano della maggioranza al Csm prima di quella attuale Rosso-Bruna. Poi, le nomine.
Milella: L’Anm è a guida MI ed Unicost, c’è un Csm dove Mi…
Palamara: No c’è pure Area
Milella: vabbè, si, voglio dire al Csm domina quest’ alleanza Mi-Unicost-laici di centro destra, quindi secondo me le nomine che si faranno saranno tutte nomine influenzate da questa faccenda qua no
Palamara: almeno te non mi fare che non conosci la storia della magistratura cioè è chiaro che siamo in una consiliatura che è figlia o meglio ancora che sta in una fase storia dove Area era più numerosa e Area non disdegnava nella maniera assoluta gli accordi con MI e in particolar modo con la Casellati basta che ti riprendi qualche articolo tuo dell’epoca e ci fai il copia e incolla e te lo ritrovi ok? Essendo mutata la situazione è chiaro che il consiglio è il luogo dove si formano maggioranze () Area ha molto tra le virgolette lucrato nella precedente consiliatura oggi che partita vuole svolgere? Nella vicenda Ermini non si è sporcata le mani adesso che arriva il momento decisivo quello delle nomine che posizione prenderà?
Milella: Che posizione prenderà?
Palamara: Non è che possono andare dagli elettori e dire guarda che io non ti ho portato a casa a te perché hanno ancora gente importante da sistemare che gli dicono non c’è l’hai? Come direbbe Bruti è la corrente bellezza è così e vale per tutti e vale per loro. Milella: Sì
Palamara: Tu devi fare un pezzo reale adesso inizia la partita vera, perché la partita vera inizia con Roma, c’è una grande attenzione su Roma perché viene dopo l’era Pignatone dopo tante cose e Roma comunque ha un effetto domino.
Milella: Roma sarà la prima decisa.
Palamara: comunque Roma o non prima cioè Roma c’è il problema di Lo Voi se viene Lo Voi, Prestipino va a Palermo.
Milella: il mio pezzo, se riesco a farlo, domina l’accordo MI Unicost e faranno man bassa di posti e io ti metto già a Torino.
Palamara: Mettimi a Roma e stai buona
Milella: se mandano te a Torino che sei sotto il livello di anzianità loro potrebbero pure fare la mossa di mandare Cantone da qualche parte in modo da non fare i cattivi capito? Poi alla fine fanno pure un piacere a questo governo che glielo levano dai coglioni.
Palamara: appunto si
Giovanni Legnini e Luca Palamara
In un’altra conversazione, Luca Palamara spiega a Giovanni Legnini (ex vicepresidente Csm) la necessità di riequilibrare gli articoli usciti con Repubblica.
Palamara:“E tu dici che con Liana lo posso fare?”
Legnini: “Liana conta poco là dentro”
Palamara: “E Claudio Tito?”.
Legnini: “Conta. Il tema è orientare il gruppo, adesso Repubblica su un linea diversa. Io non so il Fatto Quotidiano adesso La Verità, su cosa virerà perché la loro posizione è contro Pignatone”
Palamara: “Devo parlare pure con Repubblica…”
Legnini: “Ho rapporti al massimo livello”
Palamara: “Io con Claudio Tito ho un rapporto”
Legnini: “Lo conosci bene e allora parla con lui deve passare la linea della vendetta nei tuoi confronti”
Savasta, dopo l’incontro con Lotti, chiederà e otterrà nel dicembre 2016 un altro incontro: quello con Giovanni Legnini, all’epoca vicepresidente del Csm ed ex sottosegretario all’Economia sotto il governo Renzi. Mentre era ancora pendente a suo carico il procedimento disciplinare.
Legnini in difesa del Presidente Mattarella
Luca Palamara non è mai apparso preoccupato delle indagini sul suo conto tanto che è stato intercettato anche con Legnini. In un brogliaccio si parla delle difficoltà in merito alla sponda del Quirinale per la nomina del procuratore di Roma.
“(…) Palamara dice che c’è il rischio che salti tutto perché Erbani (consigliere giuridico di Mattarella) non lo coprirà, quindi fa riferimento anche ad Ermini (David, attuale vicepresidente del Csm) che con il senno di poi è stato un errore proporlo”.
Palamara: “Con Pignatone il rapporto chiaramente si raffredda….”
Legnini: “si raffredda”
Palamara: “Non totalmente, ma si raffredda non solo per sta cosa sulla quale poi ti dico, ma si raffredda per la figura di merda pure che c’ha fatto fa’ con Renzi e Lotti, no?“.
Legnini: “Certo”
Palamara: “Perchè tu quella là nun te la dìmenticà .. ma lui ce fa fa’ una figura de merda che non finisce più…”.