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Per il grave incidente mortale la Polizia Stradale ha accertato la grave condotta colposa del conducente rumeno e dei due connazionali trasportati a bordo dell’auto Alfa 166 posteggiata, al buio, sulla corsia della strada extraurbana.

Per il grave incidente mortale verificatosi nella notte tra il 29 ed il 30 luglio lungo la carreggiata ovest, a Sant’Atto di Teramo sulla superstrada Teramo-Mare in cui ha perso la vita Antonio Fiorito, l’autotrasportare di 28 anni di Cosenza, morto carbonizzato, la Polizia Stradale ha accertato la grave condotta colposa del conducente rumeno e dei due connazionali trasportati a bordo dell’auto Alfa 166 posteggiata, al buio, sulla corsia della strada extraurbana.

Il conducente, fermando l’autovettura sulla corsia di marcia senza che né lui né i suoi passeggeri indossassero i giubbini ad alta visibilità previsti per la sicurezza, hanno sicuramente provocato la tragedia che ha portato alla morte del camionista che trasportava un carico di pollame. Fiorito, morto carbonizzato nell’incendio del tir, rimasto sepolto dalle lamiere, non è riuscito ad evitare l’impatto con il veicolo che gli si è presentato improvvisamente davanti. Il conducente romeno, che aveva detto di avere l’auto in panne (versione che sarà accertata dalla perizia disposta dal pm di Teramo, Laura Colica) è stato denunciato per aver falsamente attestato di aver smarrito la propria patente di guida rumena, che, invece, dagli accertamenti effettuati, è risultata essere stata ritirata dalle autorità romene per essersi rifiutato di sottoporsi all’accertamento alcolemico. Il romeno è stato sanzionato per guida con patente ritirata, di 1886 euro ed il veicolo è stato sottoposto a fermo. Tutti e tre i romeni erano stati allontanati da Teramo con provvedimento del Prefetto di Teramo il 23 luglio. I tre dovranno anche spiegare cosa stavano facendo a quell’ora in quel tratto di strada, la provenienza degli scatolini di merce e di altra trovata sul luogo dell’incidente di provenienza furtiva.

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