Sono 15 milioni gli italiani candidati a ricevere la terza dose. Ma il sistema, ancora una volta, evidenzia le sue criticità. A Vasto l’hub per le terze dosi non ha retto e in tanti hanno preferito – dopo ore di attesa – tornare a casa.
Secondo governo e commissario straordinario è tutto pronto. Ma, in realtà, a quasi due anni dall’emergenza sanitaria, le cose vanno ancora male. Soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione.
“La terza dose è assolutamente strategica per la campagna vaccinale: siamo all’83,7% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Il richiamo ad oggi è stato offerto a 2,4 milioni. Abbiamo iniziato da immunocompromessi, fragili, sanitari, over 60 e chi ha avuto J&J che possono avere booster dopo sei mesi”, ha detto Roberto Speranza a Montecitorio. Avanzando anche la proposta di renderla obbligatoria per gli operatori sanitari. Dal 18 settembre, data dell’inizio, la somministrazione delle terze dosi ha preso un ritmo di centomila iniezioni al giorno. Ma la struttura commissariale del commissario Francesco Paolo Figliuolo conta di triplicare la velocità tra dicembre e febbraio. In questo modo, pronostica oggi La Stampa, per concludere l’operazione terza dose a tutti ci vorrebbero circa 100 giorni e si finirebbe tra febbraio e marzo.
Peccato che le previsioni degli “addetti ai lavori” non coincidano con la realtà dei fatti.
“Ho 80 anni, sono in fila da questa mattina nella ex palestra dei Salesiani per fare la terza dose del vaccino…. e siamo tutti ammassati come animali! Mi ero prenotato e mi ritrovo in fila insieme a tutti gli altri. Per di più tutti attaccati!!!” lamenta un anziano intervistato da Il Vastese. “E come faccio a sapere – aggiunge l’uomo – che qui non ci siano degli asintomatici? Sono venuto per fare il vaccino e stare tranquillo, non per ammalarmi qui! È uno scandalo! Qui in fila sono tutti arrabbiati e molti se ne vanno… alle 13 si chiude e stanno vaccinando anche chi non ha la prenotazione! Finirà che non riesco a vaccinarmi neanch’io che ero prenotato!”.
La storia che si ripete
A marzo scorso stessa identica situazione a Napoli: anziani in fila per ore in attesa della dose. Anche in quel caso “Tutti ammassati, chi non aveva il virus lo ha preso qua”.
A centinaia alla Mostra d’Oltremare, a Napoli, uno dei principali centri vaccinali della città. La convocazione era stata fissata per le ore 14.00 al Covid Vaccine Center di Fuorigrotta, ma qualcosa non ha funzionato e decine di anziani si sono trovati in piedi per ore ad attendere il proprio turno, i più fortunati all’ombra sotto i gazebo all’ingresso, altri invece sotto al sole. “Tantissima fila, erano tutti ammassati – raccontava uno dei tanti cittadini che ha accompagnato il genitore a vaccinarsi – chi non lo aveva il virus lo ha preso qua dentro”. Davanti ai padiglioni del polo fieristico partenopeo tutti si lamentano per l’eccessiva attesa. “Non è ammissibile che per fare una vaccinazione – raccontava un anziano che ha appena ricevuto la prima dose – ho impiegato più di due ore e mezza solo di fila, una fila inutile ci si poteva organizzare meglio”.
Nel pomeriggio gli anziani in fila hanno assistito anche all’arrivo dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, arrivati al Covid Vaccine Center di Napoli per verificare la presenza di fiale ed eventualmente far sospendere la somministrazione del lotto di AstraZeneca ABV2856 bloccato dall’Aifa. Gli stessi controlli sono stati effettuati anche nelle sedi vaccinali dei comuni di Nola e Giugliano in provincia di Napoli.