Quanti ne hanno parlato? Pochi, pochissimi. Quanti lo hanno saputo? Sempre pochi, pochissimi. Ma è veramente accaduto. In Italia, dove in molti non credono più a nulla e pensano solo al proprio orticello.
di Antonio Del Furbo
E, invece, c’è qualcuno che crede in una identità, in una bandiera e, udite udite, lavora per la comunità. Quelli, per intenderci, che hanno realizzato il bypass al ponte “Tre Occhi” e che consentirà di ripristinare la viabilità di accesso principale alla città di Amatrice.
Mentre i soliti cazzari parlano, sbracciano, si stracciano vesti e qualche furbetto raccoglie fondi, i militari del Genio in soli otto giorni hanno realizzato il “ponte della Rinascita”.
Cento i militari impiegati nell’opera, 24 ore su 24, che hanno utilizzato numerosi veicoli tra cui mezzi di trasporto, autogru, escavatori ed anche una terna (macchina di movimento terra). I lavori sono stati effettuati in sinergia con Protezione Civile, Vigili del Fuoco e l’Azienda Strade Lazio (Astral).
L’Esercito, tra l’altro, è stato presente sin dalle primissime ore sul luogo del sisma. Da quando, cioè, la seconda scossa di terremoto della mattina del 24 agosto, di magnitudo 4.8, rese inagibile il ponte dei Tre Occhi. Vigili del Fuoco ed Esercito si misero a lavoro per creare una strada alternativa. L’unica risultò essere quella che passa da Campo Tosto ma che allunga i collegamenti di circa due ore.
L’Italia che vale è questa. Altro che burocrati, politici e sindacati. Questa Italia se la facciamo conoscere potremmo rischiare di “nutrire” il popolo con quel “virus” chiamato speranza. E potrebbe essere pericoloso per il potere.