A ormai un anno dall’inizio della pandemia, governo e Regioni non ancora riescono a gestire il Covd-19. Nonostante le decine di task force istituite.
Nell’ultimo report nazionale restano invariate le persone in terapia intensiva (sono 2.143), diminuiscono i ricoverati nei reparti ordinari (-15, in totale 19.512). Il rapporto positivi-tamponi scende al 3,9%. Secondo l’aggiornamento del piano vaccinale, i primi ad essere vaccinati nella fase 2, indipendentemente dall’età, saranno i soggetti con patologie “particolarmente critiche” in relazione al “tasso di letalità associata al Covid-19”. Partite nel Lazio le vaccinazioni agli over 80. Stretta sui viaggi in Gran Bretagna
Sono ben 12.956 i nuovi casi di coronavirus registrati oggi in Italia, a fronte di 310.994 tamponi effettuati (ieri 273.263), 36.731 in più, e questo fa sì che il tasso di positività si muova leggermente verso l’alto, dal 3,9% di ieri al 4,1% di oggi. Le persone attualmente positive sono 410.111 (-3.856), mentre i guariti o dimessi sono 2.165.817 (+16.467 rispetto a ieri). Il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia sono 2.128, 12 in meno rispetto a ieri nonostante i 155 nuovi ingressi.
La situazione in Abruzzo
La regione a guida Marco Marsilio si sta colorando nuovamente di arancione. Appena dieci giorni fa il presidente della Regione festeggiava l’entrata in zona gialla: “Una buona notizia per l’Abruzzo: ho appena avuto conferma dal ministro Speranza che da lunedì 1 febbraio (e non da domenica 31 gennaio, come inizialmente appreso) la nostra regione passerà in fascia gialla. Alla soddisfazione, si unisce l’appello al rispetto delle regole: il virus c’è ed è importantissimo non abbassare la guardia“.
A quanto pare un giallo durato poco visto che, ai comuni già in zona rossa – San Giovanni Teatino, Atessa e Tocca da Casauria – , vanno in arancione quelli più importanti: Pescara, Francavilla al Mare, Montesilvano e Spoltore.
Lo stesso Marsilio, a ottobre scorso, si vantava del fatto che “La disponibilità residua e la capacità di espansione del sistema consente di garantire la capacità di risposta del sistema sanitario abruzzese, nonostante la grave ondata in corso.“
L’ordinanza regionale
Poco fa il Presidente della Regione Abruzzo “ha firmato l’ordinanza numero 6 relativa all’applicazione, per il termine di 14 giorni decorrenti dalla data della presente Ordinanza, ovvero sino a diverso provvedimento, delle seguenti misure restrittive per i Comuni di Pescara, Spoltore, Francavilla al Mare e Montesilvano”.
Ecco le misure previste:
a) divieto di ingresso/uscita nel e dal comune, eccetto che per caso comprovato da esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
b) divieto di stazionamento e assembramento nelle piazze, nei centri storici ed in prossimità degli esercizi commerciali;
c) rigoroso rispetto delle regole vigenti sul contingentamento d’ingresso in tutte le attività commerciali;
2. per i Comuni di Gessopalena, Torrevecchia teatina, Carsoli, Pianella, Bucchianico, Giulianova, la sottoposizione a monitoraggio intensivo, dando mandato alle AASSLL territorialmente competenti di notiziare tempestivamente il Dipartimento Sanità sugli esiti di detto monitoraggio, qualora i parametri suindicati suggeriscano l’adozione di misure.
Restrittive a livello comunale;
3. la conferma del monitoraggio intensivo per il Comune di Chieti, siccome previsto dalla OPGR n.3/2021;
4. la presente ordinanza – immediatamente esecutiva per gli adempimenti di legge – sarà trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, ai Prefetti competenti per territorio, ai Sindaci dei Comuni interessati, al Dipartimento Protezione Civile regionale, alle AA.SS.LL. della Regione Abruzzo.
A fine novembre le i ricoverati in terapia intensiva erano 77.
Erano 169 i posti letto di terapia intensiva a disposizione delle quattro Asl. Ai 94 esistenti già prima dell’emergenza, si aggiunsero i 66 previsti dal piano di riordino della rete ospedaliera Covid-19 ed altri nove predisposti nei giorni scorsi. In quel momento era occupato il 45,56% delle unità, a fronte di una soglia di allarme pari al 30%.
“Forse c’è qualche numero in lieve calo”, riferiva sempre a fine novembre Alberto Albani, a capo della task force sul coronavirus della Regione e membro del Gruppo tecnico scientifico (Gts) regionale. E puntualizzava: “ma la pressione sugli ospedali è ancora altissima, soprattutto nell’Aquilano e nel Teramano. Non siamo affatto in una situazione tranquilla, semplicemente abbiamo qualche giorno di autonomia in più“.
La situazione oggi
Le cose non stanno andando bene a quanto pare visto che, ad oggi, sono complessivamente 46147 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Rispetto a ieri si registrano 314 nuovi casi (di età compresa tra 1 e 90 anni). La comunicazione è arrivata direttamente dall’Assessorato regionale alla Sanità che spiega che i positivi, con età inferiore ai 19 anni, sono 73, di cui:
- 10 in provincia dell’Aquila,
- 2 in provincia di Pescara,
- 53 in provincia di Chieti
- 8 in provincia di Teramo.
Il bilancio dei pazienti deceduti registra 7 nuovi casi e sale a 1533 (di età compresa tra 53 e 94 anni, 4 in provincia di Chieti e 3 in provincia di Pescara). I positivi in Abruzzo sono 10807 (+58 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 659398 tamponi molecolari (+4370 rispetto a ieri) e 130048 test antigenici (+7637 rispetto a ieri).
Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 2.6 per cento.
496 pazienti (+5 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva:
- 52 (+1 rispetto a ieri con 5 nuovi ricoveri) in terapia intensiva
- gli altri 10259 (+52 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
Del totale dei casi positivi, 12487 sono residenti o domiciliati:
- in provincia dell’Aquila (+47 rispetto a ieri)
- 10954 in provincia di Chieti (+173)
- 10561 in provincia di Pescara (+46)
- 11587 in provincia di Teramo (+46)
- 382 fuori regione (invariato)
- 176 (+2) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.
Se la politica non riesce a gestire la situazione di certo l’Abruzzo tornerà presto in zona rossa.