Mammografie dolorose tali da procurare ferite, ticket pagati e non dovuti, esame di diagnostica eseguito da un medico e non da un radiologo.
Lo screening mammografico itinerante eseguito dal camper mobile della Asl finisce nella bufera e la Cgil Funzione pubblica di Teramo denuncia strani episodi e lamentele. Il sindacato ha ricevuto in questi giorni segnalazioni da parte di cittadine di Montorio al Vomano (Teramo) circa alcuni fatti che avverrebbero sul camper mobile che la Asl di Teramo mette a disposizione per effettuare lo screening mammografico alle donne allo scopo di abbattere le liste di attesa. Donne che vengono invitate dalla ASL stessa a effettuare gratuitamente le mammografie e le ecografie. “Le donne che si sono recate presso il camper riferiscono alla nostra federazione – dice la sindacalista, Monia Pecorale – che dopo essersi sottoposte all’esame mammografico hanno avvertito intensi e persistenti dolori alle costole e, addirittura, qualcuna parla di sanguinamento sotto il seno all’altezza delle costole. Altre, a causa del forte dolore, non hanno voluto nemmeno continuare a fare la mammografia all’altro seno. Queste donne hanno immediatamente protestato, ma a nulla sarebbe valsa la contestazione perche’, pare, che il camper sia rimasto a Montorio al Vomano fino alla fine dell’incarico. Ad alcune donne, qualcuno avrebbe chiesto anche il pagamento del ticket ovviamente non dovuto. Risulta alla scrivente – prosegue la Pecorale- inoltre, che l’operatore che fa le mammografie sia un medico e non un radiologo, diversamente da quanto impone la legge. Quelli che si raccontano sono fatti che se veri sarebbero gravissimi: si va al camper per fare prevenzione, chiamati dalla Asl stessa per non intasare gli ospedali e si esce doloranti e sanguinolenti. Per questo, la scrivente Federazione si aspetta e chiede l’immediato intervento della Asl per verificare se i fatti corrispondono al vero ed, eventualmente, agire di conseguenza”.