Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ne combina un’altra. I detenuti con una pena residua massima di 18 mesi potranno godere del nuovo “svuota carceri” temporaneo.
Il provvedimento, messo in atto dal governo per fronteggiare la diffusione del covid anche nelle strutture penitenziarie, estende fino al prossimo 31 gennaio la possibilità di usufruire del permesso premio.
Una decisione dubbia visto che – come alcuni sostengono – i detenuti appaiono più tutelati contro il Covid-19 di chi nelle carceri è presente perché ci lavora. E per questi ultimi non sembrano profilarsi provvedimenti ad hoc all’orizzonte.
I beneficiari del provvedimento
Lo “svuota carceri” è contenuto nel decreto legge Ristori ed è appena stato modificato dalle commissioni Bilancio e Finanze che hanno recepito tre emendamenti giallorossi. Tra questi c’è proprio quello che rinvia dal 30 dicembre 2020 al 31 gennaio 2021 la scadenza del provvedimento. Secondo le stime del ministero della Giustizia, ad essere interessati sono circa 3.000 detenuti a fine pena. Altri 2.000 hanno già ottenuto misure di semilibertà. I primi andranno agli arresti domiciliari mentre gli altri verranno controllati con il braccialetto elettronico.
I numeri del contagio
Stando ai dati forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ad oggi sono 996 i detenuti contagiati: 913 di questi risulta asintomatico. Invece gli operatori e gli agenti della polizia penitenziaria colpiti da Covid-19 sono 850.