Nella prova di certificazione della lingua italiana c’è stata una irregolarità per Luis Suarez.
A riscontrare le irregolarità sugli argomenti oggetto della prova d’esame concordate preventivamente con il calciatore, è stato il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia, nell’ambito di indagini parallele svolte fin dallo scorso febbraio.
Nonostante sia stata riscontrata la conoscenza elementare della lingua italiana necessaria per passare l’esame. Il voto finale è stato comunicato in anticipo al candidato: i militari della Guardia di Finanza stanno proseguendo le indagini acquisendo documenti presso gli uffici dell’Università. Tra gli indagati Rettore Università per Stranieri di Perugia, Giuliana Grego Bolli, e il Direttore Generale dell’università, Simone Olivieri, ma non il calciatore. Anche se la sua posizione non è certamente serena.
Le intercettazioni
Stando alle intercettazioni emerge l’accomodamento dell’esame di cui erano a conoscenza anche l’esaminatore Lorenzo Rocca e Stefania Spina, incaricata della preparazione del candidato. “Per dirtela tutta – si legge nello stralcio dell’intercettazione tra Diodato e Spina -, oggi ho chiamato Lorenzo Rocca che gli ha detto la simulazione d’esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l’esame”: una mossa necessaria dato che, sempre secondo la Spina, “non spiccica una parola”. Ai dubbi dell’interlocutore non riconosciuto (“che livello dovrebbe passare?”) la risposta di Spina è palese: “Non dovrebbe, deve, passerà, perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1”. Un compito difficile visto che “è un A1 (livello base)” e “non coniuga i verbi”, “parla all’infinito”.
Particolarmente eloquenti le conversazioni telefoniche intercettate dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Perugia. Come questa intercorsa il 12 settembre, cinque giorni prima della prova di Suarez, tra un professore (Diodato) e la tutor Stefania Spin, docente del breveo corso online di italiano seguito dal giocatore:
Diodato: “Comunque…tornando seri…hai una grande responsabilità perché se lo bocciate ci fanno gli attentati terroristici”.
Spina: “Ma te pare che lo bocciamo!”
D.: “Tante volte…”
S.: “Per dirtela tutta, oggi ha chiamato Lorenzo Rocca che gli ha fatto la simulazione dell’esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l’esame! Quindi mi ha detto, guarda fagli scegliere ste due immagini…”
Il 15 settembre, la tutor Spina parla con un interlocutore sconosciuto agli inquirenti.
Spina: “Oggi c’ho l’ultima lezione e me la devo preparare perché non spiccica na parola”.
Interlocutore: “Oddio…”
S.: “e far passare due ore di lezione con uno così non è facile, comunque a parte questo…”
I.: “e che livello dovrebbe passare questo ragazzo, B1?”
S.: “eee, non dovrebbe. Deve. Passerà, perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1”
I: “e certo…”
S.: “Il B1, il B1, cittadinanza…considera che è un A1”.
I.: “non c’è speranza”, ride.
S.: “non coniuga i verbi, non coniuga i verbi. Parla all’infinito. Vabbè comunque queste sono cose che è chiaro che…che fai glielo fermi per il B1 cittadinanza? Cioè, voglio dì, fa’ ride no?”
Altra intercettazione di notevole interesse investigativo è quella tra la rettrice Giuliana Grego Bolli e Lorenzo Rocca, esaminatore e responsabile del centro di valutazione linguistica dell’Università per stranieri.
Rocca: “Eh, allora, lui si sta un po’ memorizzando le varie parti dell’esame”
Grego: “Ma infatti è questo. Deve essere sul binario, ecco!”
R.: “esatto esatto, l’abbiamo stradato bene”
G.: “E deve essere su quel binario lì”
R.: “Su quel binario lì. Il discorso è che comunque…sul verbale non ho problemi a metterci la firma, perché in commissione ci sono io e mi assumerò la responsabilità dell’attribuzione del punteggio. Il mio timore qual è, che poi tirando tirando, diamo il livello ed esce, i giornalisti fanno due domande in italiano e la persona va in crisi. Quindi un po’ di preoccupazione ce l’ho perché è una gatta da pelare, come si fa, si fa male”
Infine, l’indicazione del voto preventiva, fatta ancor prima di sostenere l’esame. La procura di Perugia lo desume dalla conversazione avvenuta il 15 settembre tra Lorenzo Rocca e l’impiegata Cinzia Camagna. “Il primo indica alla seconda – si legge negli atti d’indagine – anche i voti che dovranno essere inseriti nel certificato che è predisposto prima della prova”
Camagna: “Io lo faccio già preparare, ma io devo attendere l’anagrafica, quando una volta che è inserito, io posso metterci già il voto. Mi dici tu che voto ci do e via”.
Rocca: “Brava, mettici il minimo”
C.: “Tre, tre, tre, tre, tre!”
R.: “perfetto”
C.: “E’ il minimo 3?”
R.: “Sì sì, metti tutti 3. E perché tanto ho sentito la Rettrice ieri, la linea è quella”
La firma
“Lui sta memorizzando le varie parti d’esame” emerge dall’intercettazione ambientale tra Rocca e la Rettrice, Grego: “Deve essere sul binario, ecco” e ancora “sul verbale no ho problemi a metterci la firma perché in commissione ci sono io e mi assumerò la responsabilità dell’attribuzione del punteggio”. Un esame concluso con foto, sorrisi e abbracci oltre al ringraziamento del Rettore a Suarez, durato una manciata di minuti invece delle canoniche due ore e mezza. Particolari che avevano sollevato polemiche e instillato il sospetto. Poi rivelatosi concreto dopo le indagini della Guardia di Finanza.
L’esame
La corsa al passaporto di Luis Suarez è nata dopo il disgregamento del vecchio progetto del Barcellona e le epurazioni da parte di Ronald Koeman. Non rientrando più nei piani dei catalani, Suarez si è reso disponibile ad aprire una trattativa con la Juventus. Anche se la sua cittadinanza uruguaiana era un ostacolo insormontabile per i bianconeri, con i due slot da extracomunitari già occupati. Un caso limite visto che il Pistolero è considerato comunitario in Spagna in virtù del matrimonio con Sofia Balbi, di origine friulana e cittadinanza italiana.
Con l’opportunità di raggiungere Torino, a patto di acquisire il nuovo passaporto, Suarez si è mosso per ottenere la cittadinanza italiana: l’ottenimento non è mai stato un problema a differenza dei tempi, vista la scarsa conoscenza dell’italiano (A1, come emerge dalle intercettazioni) e la necessità di superare l’esame B1. Passaggio chiave per ottenere la cittadinanza. Uno status che, anche in caso fosse sfumata la trattativa con la Juventus, sarebbe stato un valore aggiunto sul mercato calcistico europeo: i comunitari, non occupando slot per extracomunitari, sono ambiti e riescono a strappare contratti migliori.