Michela è una studentessa italiana che è rimasta bloccata a Londra per l’emergenza coronavirus. Da qualche giorno, come racconta a La Nazione, ha febbre, tosse e un forte raffreddore. Ma nessuno la prende in cura.
Per Michela la situazione peggiora e inizia a respirare male. Preoccupata pensa di rientrare in Italia, mediante il volo giornaliero che Alitalia garantisce dall’aeroporto di Heathrow diretto a Fiumicino.
Prima di imbarcarsi, però, la ragazza contatta il Servizio sanitario nazionale per sottoporsi al tampone per il coronavirus, per evitare di contagiare le persone nel caso risultasse positiva. Il Servizio sanitario, però, risponde che non è previsto alcun tampone e che non si effettua alcun tampone su nessuno. L’unica accortezza che le raccomandano è di restare a casa se presenta i sintomi del coronavirus. Soltanto nei casi più gravi si viene ricoverati in ospedale e, in quel caso, viene fatto il test.
“Sono fuori di testa – dice la studentessa – ho spiegato la mia situazione, ho un volo da prendere, ma loro non ne sanno niente. Mi hanno risposto che i collegamenti per l’Italia sono cancellati e non è possibile rientrare. Non sanno che Alitalia opera un volo giornaliero per gli italiani all’estero”.