Il giudice Gherardo Colombo sarà anche “frastornato e sconvolto” per i fatti di Milano ma dovrebbe essere attento, un po’ più degli altri, alle parole che mette in pasto all’informazione. Antonio Del Furbo
Sì perché dopo i morti ammazzati al tribunale di Milano e l’allerta andata avanti per tutta la mattinata, Colombo non dovrebbe lasciarsi andare a facili associazioni. In diretta su Sky, l’ex magistrato di Mani pulite, ha detto che ciò che è accaduto rivela:“un clima che c’è oggi contro la magistratura. Non dico che vi sia un collegamento, me ne guardo bene, ma certamente questa continua sottovalutazione del ruolo, di svalutazione dei magistrati, contribuisce a creare un clima. Quanto è successo è terribile”.
Parole gravi, gravissime. Forse pericolose. Come fa ad associare l’atto di un omicida al clima che c’è contro i giudici? E poi, quale clima c’è contro i giudici? Ogni italiano, forse, odia a tal punto i magistrati che vorrebbe sparargli? Siamo a questo livello?
Meraviglia, non poco, che un uomo, prima che magistrato, che si sta spendendo nelle scuole a insegnare ai ragazzi il senso della giustizia e il rispetto delle regole possa permettersi di fare certe affermazioni. Vuole dire forse Colombo che le critiche possono riguardare tutti e non i magistrati? Oppure che chi critica le toghe arma i Girdiello? O si vuole far passare il messaggio che l’attacco verbale (spesso personale) che certi giornalisti lanciano solo sui politici possa ‘armare’ qualche folle come, ad esempio, è accaduto alle 18.37 del 13 dicembre 2009 quando Massimo Tartaglia colpì l’allora premier Silvio Berlusconi con una statuina? In questo caso saremmo d’accordo ma non ricordiamo prese di posizione contro le parole del suo ex collega Antonio Di Pietro subito dopo l’aggressione all’ex presidente del Consiglio quando disse:“Sono contro la violenza, ma Berlusconi istiga”.