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Stampa e Fake news sul bimbo autistico di Lanciano

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In Italia si ride, in genere, per due motivi fondamentali: per quello che dicono e fanno i politici e per quello che dicono e fanno i giornalisti.

di Antonio Del Furbo

Questa volta il premio per la miglior risata va proprio a questi ultimi, quelli che un tempo Grillo definiva “camerieri dei politici”. Quelli che, per intenderci, narrano con uno storytelling ben collaudato ormai da anni, le vicende politiche e sociali d’Italia che, molto spesso, rappresentano in maniera fittizia e di parte. 

Ovvio che il ‘popolino’ non si accorge delle pietanze che gli vengono servite, un po’ per un problema culturale, un po’ perché non conoscono i codici di comunicazione.  

Questa volta, però, i giornalisti l’hanno fatta grossa che è impossibile non parlarne, soprattutto per via del tema caldo delle Fake news.

Ieri l’Ansa ha scritto:

“Un bimbo autistico, di 10 anni, di Lanciano rifiutato da tre scuole medie per l’iscrizione al prossimo anno scolastico”.

E ha aggiunto:

“A denunciare la vicenda la mamma del ragazzo che si è rivolta al sindaco, Mario Pupillo, segnalando l’accaduto anche alla polizia. Sul caso si è attivato il ministero dell’Istruzione, provvedendo agli opportuni accertamenti tramite l’Ufficio Scolastico regionale, per far sì che sia al più presto trovata una soluzione.”

Un fatto grave che, prontamente, è stato ripreso da tutte le testate nazionali:

Lanciano, madre di bimbo autistico denuncia: ‘Rifiutato da 3 scuole'” (Corriere)

Lanciano, mamma disperata: “Mio figlio rifiutato dalle scuole perché autistico”

Un caso così grave tanto che il Miur è intervenuto sulla vicenda e ha attivato l’Ufficio Scolastico Regionale per fare i dovuti accertamenti.

E i giornalisti avranno fatto gli accertamenti? Pare proprio di no visto che a chiarire le cose è stato il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo:

“Il caso è partito da un difetto di iscrizione online fatta dalla mamma, alla quale, nella più piccola scuola media don Milani, è stata accettata la richiesta verbale. Il preside le ha poi suggerito di verificare se c’erano anche altre possibilità nelle scuole medie più grandi”.

“La signora ha partecipato solo a un open day alla media Mazzini dove, però, non c’era possibilità di iscrizione. La mamma non è poi andata nelle altre scuole e alla fine sono scaduti i termini di iscrizione”.

Ora chiederei alla presidente della Camera, Laura Boldrini, se se la sente di firmare un appello contro le Fake news dei quotidiani, quelli regolarmente iscritti ai tribunali. Magari la stessa Boldrini potrebbe proporre una commissione di blogger in grado di analizzare le notizie date quotidianamente da Tg e giornali.

Chissà.

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