Tusio De Iuliis, presidente dell’associazione umanitaria “Aiutamoli a vivere” non le manda a dire al sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito e lo attacca frontalmente su facebook. De Iuliis è un divulgatore dello spirito siloniano nel mondo ed opera nei territori più emarginati dove è completamente assente il concetto di democrazia.
Tusio De Iuliis, presidente dell’associazione umanitaria “Aiutamoli a vivere” non le manda a dire al sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito e lo attacca frontalmente su facebook. De Iuliis è un divulgatore dello spirito siloniano nel mondo ed opera nei territori più emarginati dove è completamente assente il concetto di democrazia. Sempre impegnato, proprio come Silone, a dar voce alle necessità, ai bisogni e alle esigenze dei dimenticati e degli ultimi di tutto il pianeta. La sua seconda città è Baghdad dove spesso si reca per aiutare un popolo martoriato dalle bombe americane.
Il Film Festival
Come gli anni scorsi, De Iuliis ha organizzato a Spoltore “L’Abruzzo Film Festival” sul cinema di guerra. La manifestazione si è svolta il 9 e 10 agosto e ha visto la presenza del dottor Mario Andolina, responsabile del progetto di “Trapianti e Terapia Cellulare” presso l’IRCCS Burlo Garofolo. Il medico, un pediatra-immunologo, segue trapianti di midollo osseo dal 1984 e, nel 1986, è stato il primo in Italia a utilizzare un genitore come donatore di midollo. Dal 2009 è responsabile per il centro della terapia con cellule staminali adulte.
La cura staminale
Un evento molto importante visto che, in questo periodo, si parla molto di questo argomento anche in merito alla recente approvazione da parte del Consiglio regionale abruzzese, della risoluzione del metodo stamina. La Regione Abruzzo ha invitato:«il Governo nazionale e in particolare il Ministro della salute, ad attivarsi ulteriormente e in tempi brevissimi, nella ricerca di soluzioni che possano garantire a tutti coloro che ne facciano richiesta, parallelamente alla sperimentazione scientifica e ai decreti legge, la possibilità di accedere alle cure staminali secondo la metodica Stamina, sotto la responsabilità del richiedente, del medico prescrittore e del direttore del laboratorio di produzione della predetta metodica, poiché l’alternativa attuale per le persone richiedenti è solo quella di un esito infausto del decorso della malattia». Sull’argomento c’è stata una forte sensibilizzazione anche dopo il caso di alcuni bimbi, purtroppo alcuni morti, che attendevano la decisione di un giudice per accedere alle cure. La piccola Chantal, in vita fortunatamente, ha commosso il mondo nell’attesa che gli venga riconosciuto il diritto a curarsi. Nel Burgo Garofalo è proprio l’ultima spiaggia per genitori disperati. “Il Piccolo” di Trieste racconta che:«Il «tam tam» di chi cerca speranza ha registrato l’attività di Marino Andolina, il medico dei trapianti che nelle staminali crede molto, al punto da averne installate su malati anche in via dell’Istria, fuori orario e fuori protocollo, in collegamento con la «Stamina foundation» di Torino con cui l’ospedale pediatrico aveva una convenzione solo per motivi di ricerca. Che però è finita sotto inchiesta, e Andolina di conseguenza pure». Ovviamente di tutta risposta, la direzione sanitaria, lo ha punito rimuovendolo dalla direzione del reparto. Bimbi uccisi dallo Stato.