Tutto l’arco costituzionale è indignato per la scelta fatta dall’amministrazione Di Lorito che ha deciso d’imbavagliare social network, blogger e presunti diffamatori degli uomini della giunta e dei dipendenti comunali.
Tutto l’arco costituzionale è indignato per la scelta fatta dall’amministrazione Di Lorito che ha deciso d’imbavagliare social network, blogger e presunti diffamatori degli uomini della giunta e dei dipendenti comunali. È stato attivato il controllo delle pagine Facebook, dei profili twitter e dei blog locali. Chiunque si sentirà diffamato potrà denunciare senza sobbarcarsi i costi legali che saranno di competenza comunale. Come dire, paga la collettività. «Se davvero il sindaco di Spoltore vuole tutelare l’onorabilità della sua amministrazione e della politica», chiede il consigliere regionale del Pdl, Riccardo Chiavaroli, «revochi la delibera di controllo e censura del web e non abbia timori delle opinioni altrui, anche se a volte sopra le righe del civile dibattito». E aggiunge:«esso sarebbe più adatto ad anacronistici sceriffi del web, che ad una amministrazione che
dovrebbe saper dare ascolto ai propri cittadini. Quest’atto rivela una tentazione censoria ed autoritaria davvero fuori luogo e, per altro, vista la sua inutilità, i costi di applicazione (economici, ma non solo) sono un danno ingiustificabile per le casse degli spoltoresi». Giovanni Zanchini, segretario del Circolo Prc di Spoltore ci va giù pesante:«la gente si aspetta di essere amministrata bene, non controllati e perseguiti per le opinioni espresse. Sindaco Di Lorito, il Sindaco è il primo degli amministratori, non lo sceriffo che gestisce il potere, circondandosi di lanzichenecchi e sgherri che lo proteggono. Un Sindaco non deve avere paura dei propri cittadini, anche i più focosi, sarà la comunità stessa a fare quadrato se è amato e saprà farsi rispettare con azioni “da buon padre di famiglia».