La relazione annuale dell’alleanza atlantica Nato, indica che sulle spese militari, l’allora governo Conte investì. E molto.
Nel documento ufficiale appena diffuso si legge che l’Italia ha aumentato gli investimenti per le spese militari in maniera considerevole nel 2020, anno del virus, con un salto da 21 miliardi di euro a oltre 26. Il ministro della Difesa è lo stesso di oggi: Lorenzo Guerini. Il presidente del Consiglio è cambiato, è Giuseppe Conte. Se ne deduce che Conte, oggi capo dei Cinque Stelle fondati nel giorno di San Francesco, non possa attribuire a Mario Draghi l’accusa di corse alle armi.
I numeri
Per la Difesa nel 2020 il governo Conte stanzia 26,360 miliardi di euro che rappresentano circa l’1,6 per cento del pil registrato nello stesso anno. La scorsa settimana papa Francesco, ha dichiarato che la “guerra in Ucraina era preparata da tempo con il traffico di armi”.
Un aumento di spese militari che riguarda a gran parte dei 30 membri dell’alleanza atlantica capeggiati dagli Stati Uniti e soprattutto agli europei Italia, Germania, Polonia, Romania e i baltici Lituania, Lettonia, Estonia. Nel 2020 ciascuno, nessuno escluso, ha ricalibrato le uscite a fronte di minori entrate, ne ha patito chiunque, tranne l’industria delle armi. Il Pil era rosso dappertutto: -8,33 per cento in Italia, -5,34 in Germania, -2,51 in Polonia, -5,13 in Romania, -1,6 in Lituania, -3,73 in Lettonia, -2,7 in Estonia. In rapporto al Pil sono anni che l’Italia stanzia più denaro della Germania.
Le stime Nato per l’Italia sono di 27,395 miliardi di euro nel 2021.
Come spiega l’Espresso, “nessuna statistica riflette i dati sui quali si sofferma la discussione politica in Italia e con i quali si riempiono interi palinsesti tv. I partiti si concentrano sugli equivoci 25,9 miliardi di euro previsti per il 2022 dal bilancio della Difesa che include gli stipendi dei Forestali e il costo dei militari in strada e non include gli acquisti di materiale bellico a carico del ministero dello Sviluppo e i fondi per le missioni internazionali elargiti dal ministero del Tesoro”.
Lo Stato ha messo a disposizione della Difesa almeno 30,4 miliardi di euro per il 2022.
Dopo la disfatta in Afghanistan e gli sforzi del 2020/21, la Nato temeva una frenata per il 2023 e il futuro. La guerra ha modificato le previsioni. La direzione è quella lì.