South Molton la città inglese che già da un po’ di anni fa a meno del gas naturale. Si trova nel Devonshire. Dal 2016 si riscalda e in parte si illumina grazie alle agroenergie locali e alle deiezioni dei polli.
Tutto merito dell’impianto di digestione anaerobica Condate Biogas, realizzato nel 2015 a South Molton e gestito dalla britannica Ixora.
Lo scopo è di armonizzarsi con l’agricoltura locale e con le comunità del territorio circostante.
L’impianto di South Molton sfrutta le colture energetiche, i rifiuti agricoli e gli scarti animali per produrre biogas. Quest’ultimo viene prima depurato e pressurizzato, poi immesso nella rete per rifornire le abitazioni. La parte in eccesso viene recuperata per generare corrente elettrica.
Oggi la struttura produce abbastanza gas per riscaldare tutte le abitazioni di South Molton, fornendo nel contempo il 40% del fabbisogno elettrico. Ma si potrebbe ottenere molto di più. “Grazie all’efficienza operativa, ora siamo in grado di generare abbastanza elettricità rinnovabile per rifornire il 70% di South Molton“, sostiene Darren Stockley, amministratore delegato di Condate Biogas. “E potremmo aumentare la nostra produzione di gas per coprire oltre 3.000 case. Ciò significa raggiungere una gamma più ampia di villaggi e quartieri nelle vicinanze”.
Quello del Devonshire è un impianto di biogas piuttosto versatile.
Dalle sue infrastrutture escono persino fertilizzanti, che i coltivatori locali utilizzano per curare le loro piantagioni di mais. In Inghilterra, e nel Regno Unito, la cosa è risaputa. Di recente South Molton ha ricevuto la visita della parlamentare Selaine Saxby: “Ci sono pochissime città nel Regno Unito che possono affermare di essere alimentate da energia rinnovabile ed è qualcosa di cui tutti possiamo essere orgogliosi. Avere energia prodotta localmente è davvero importante ed è fondamentale quando si tratta di aiutare a risolvere l’attuale crisi energetica”.
Anche in Italia esiste un progetto digestione anaerobica, per trasformare i fanghi di acque reflue in biogas.
Sta prendendo forma in Toscana e punta a rendere il depuratore comprensoriale di Casa del Lupo a Porcari (Lucca) un esempio di economia circolare, che risponde alle esigenze di una maggiore indipendenza energetica del territorio. Per questa infrastruttura i Comuni di Porcari, Altopascio, Capannori e Montecarlo hanno presentato una domanda di contributo da 7,8 milioni di euro nell’ambito del Pnrr. Si stima che l’intervento ridurrà del 35% la quantità di fango da smaltire, pari a circa 4.500 tonnellate l’anno. Questo significa che anche il trasporto su gomma sarà ridimensionato, con ben 150 tir annui circolanti in meno.
Il progetto inoltrato al ministero prevede, nello specifico, la realizzazione di due digestori anaerobici, con un volume di reazione di circa 3300 metri cubi ciascuno.