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Si cerca un direttore per l’ARAP Abruzzo che parli il portoghese. Ma nel bando non c’è…

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Cosa volete cari italiani contribuenti, la macchina pubblica tra dirigenti e super dirigenti, tra direttori e mega direttori spesso si perde in quisquilie, tipo aggiungere Requisiti per l’ammissione in corso d’opera.

Antonio Del Furbo

E accade che nel bando per la selezione del nuovo direttore generale dell’Azienda Regionale Attività Produttive della Regione Abruzzo, appare ‘tassativo’ avere dimestichezza con la lingua portoghese. Sì, proprio così, la lingua portoghese. 

“Oltre ad essere strano è paradossale e oltremodo ridicolo constatare tra gli atti del Bando che per selezionare e scegliere la figura del nuovo Direttore dell’ARAP appena nominato e contrattualizzato l’aver inserito nei colloqui la prova di esame della lingua portoghese insieme all’inglese” spiega il Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo.

Di cosa si occupa l’ARAP? L’Azienda “svolge le attività finalizzate a favorire lo sviluppo e la valorizzazione delle aree produttive e altre attività delegate da altri enti in coerenza con la programmazione regionale, nelle attuali aree di gestione diretta dei consorzi per lo sviluppo industriale esistenti”. E ancora:”opera anche nelle aree di competenza dei consorzi della Regione Abruzzo destinate ad attività industriali, artigianale, commercio all’ingrosso al dettaglio nei casi espressamente previsti, servizi alle imprese, promuove o gestisce servizi alle imprese. L’ARAP è nata dopo la fusione dei Consorzi industriali abruzzesi e successivamente, come quasi la totalità di questi enti, è stato nominato (tanto per cambiare) un commissario straordinario: Giampiero Leombroni.

E Febbo, in seguito all’audizione di Leombroni, ha chiesto, per non aver ricevuto risposte non esaurienti, una interrogazione urgente al Presidente D’Alfonso e all’assessore competente.    

“Un concorso tra l’altro che manifesta tutta la sua inutilità e sperpero di denaro pubblico e il cui costo è di circa 200 mila euro in più all’anno, visto che per ricoprire quel ruolo si poteva benissimo ricorrere ad uno dei ben otto attuali dirigenti presenti nella struttura” ha aggiunto ancora Febbo. 

Tra l’altro, pare che nessun comunicato sia stato diffuso rispetto alla pubblicizzazione del bando. Nel bando, presente sul sito, non c’è nessun riferimento, tra i requisiti per l’ammissione, alla conoscenza della lingua portoghese. Il riferimento alla lingua c’è solo nel punto 6 dove si legge:

“avere un’adeguata conoscenza della lingua italiana. L’accertamento della mancanza di uno solo dei suddetti requisiti prescritti per l’ammissione comporta l’esclusione dalla procedura. L’eventuale assunzione a tempo determinato è subordinata al possesso dei su citati requisiti al momento dell’assunzione. Ai sensi di legge, la posizione s’intende riferita a candidati di entrambi i sessi, essendo garantita la parità di trattamento e pari opportunità tra uomini e lavoro”.

Su 48 curricula che hanno inoltrato istanza solo cinque sono stati ammessi al colloquio finale dove era stata inserita in corso d’opera anche la prova della lingua portoghese come risulta dagli atti.

“Guarda caso il vincitore risulta proprio essere l’unico candidato ad aver inserito, tra le altre lingue, la conoscenza della lingua portoghese” aggiunge ancora Presidente della Commissione Vigilanza.

Ma che c’azzecca la lingua portoghese in un bando dell’Arap? Non si sa.

Avremmo voluto capirci qualcosa in più, magari navigando nella sezione Trasparenza del sito internet dell’Arap ma, guarda caso, la sezione è inaccessibile. Ma che diffusione ha nel mondo la lingua portoghese? Ma soprattutto a cosa serve il portoghese al neo direttore dell’ARAP? 

Il portoghese è diffuso nei seguenti Paesi: Angola, Brasile, Capo Verde, Guinea-Bissau, Macao (Cina), Goa (India), Mozambico, São Tomé e Príncipe, Timor Est e Portogallo. Vuoi vedere che la Regione Abruzzo sta investendo in quei luoghi? Chissà.

Intanto il commissario Giampiero Leombroni è intervenuto definendo le dichiarazioni di Febbo completamente fuorvianti. Secondo Leombroni i criteri “sono stati ben altri che hanno portato alla sua individuazione: la lunga esperienza maturata in grandi gruppi imprenditoriali e l’aver prestato servizio nella Pubblica amministrazione”.

Sulle 50 domande arrivate “c’è stata una prima selezione che ha ridotto il numero a venti, poi ne sono stati scelti cinque. Poiché i cinque candidati avevano inserito nel curriculum la conoscenza della lingua inglese e uno solo quella della lingua portoghese – spiega il commissario – mi è sembrato giusto far intervenire due esperti madrelingua, uno inglese, l’altro brasiliano, che certificassero l’effettiva competenza nelle lingue straniere citate. Ma non è stato certo questo il punto dirimente della questione: la commissione si è trovata nettamente d’accordo sul nome prescelto poiché presentava una lunga esperienza maturata in grandi gruppi imprenditoriali e aveva prestato servizio nella Pubblica amministrazione”.

Staremo a vedere. Intanto, Commissario, i cittadini attendono che il sito sia al più presto operativo nella sezione Trasparenza. E poi, soprattutto, perché nel bando avete aggiunto (dopo) la conoscenza della lingua portoghese? E a che serve?

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