È una Pasqua particolare quella del 2020. È una serena Pasqua che ci fa fare i conti con il nostro io, con la nostra anima. Ci cattura e ci trasporta verso una realtà che mai abbiamo conosciuto. Un modello a cui ci stiamo pian piano abituando e che, probabilmente, diverrà, almeno per i prossimi mesi, la nostra quotidianità. È in atto una ristrutturazione globale del mondo. C’è una economia che pian piano sta morendo. E c’è una economia che pian piano si sta facendo spazio tra le nostre speranze. Tutto si trasforma insieme a noi. Domani, probabilmente, non ritroveremo il sorriso di una persona cara. Ma, forse, respireremo la solidarietà e l’altruismo che per decenni avevamo nascosto sotto il tappeto dell’individualismo. Ci sarà, evidentemente, tempo per amarsi, per abbracciarsi, per comprendersi e ascoltarsi. Nulla ci sembrerà scontato. La libertà la assaporeremo in una maniera diversa. Ci emozioneremo davanti a un tramonto e, forse, avremo il coraggio di guardare negli occhi il nostro vicino. Saremo più solidali, chissà.
Una cosa è certa, oggi “è il giorno del silenzio, è l’ora più buia” come dice il Papa. Domani, chissà, una luce riapparirà. E saremo un po’ più umani. Forse.
Serena Pasqua a tutti i nostri lettori