L’iniziative si chiama Tea Party e, ad oggi, hanno aderito già mille partite Iva.
L’iniziative si chiama Tea Party e, ad oggi, hanno aderito già mille partite Iva. L’obiettivo è quello di far mancare 60 milioni di incassi allo Stato. Lo slogan è stata pronunciata da Gandhi:”Rifiutarsi di pagare le tasse è uno dei metodi più rapidi per sconfiggere un governo”. Il coordinatore locale dell’iniziativa, Carlo Sandrin, vuole colpire lo Stato direttamente al cuore: svuotandogli le casse. “Inutile bloccare strade, costringere i negozianti ad abbassare le serrande, o attuare proteste di tipo violento – ha detto Sandrin – . “In questi casi, e la storia è lì a dimostrarlo, è molto più efficace giocare la carta dello sciopero fiscale” ha aggiunto. Sandrin vuole costringere lo Stato a tagliare le spese provocando uno shock economico. Nella pratica si vuole procedere al pagamento delle tasse con un anno di ritardo. “Ad oggi – conclude Sandrin – con mille partite Iva che hanno aderito abbiamo già provocato un mancato introito per lo Stato di 8milioni di euro”. L’obiettivo, per i sostenitori del Tea Party, è arrivare ad un mancato introito da parte dello Stato di 60milioni di euro per il solo Veneto.
Come dire: sleale lo Stato, sleali noi.
ZdO