SASI: ecco in che mani è l'acqua pubblica. I curriculum del CDA
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Il Cda di una società pubblica come la SASI dovrebbe avere componenti con un curriculum adatto a espletare al meglio le funzioni che sono chiamati a svolgere per l’intera comunità?

SASI. La domanda dovrebbe essere scontata: sì. Eppure leggendo con attenzione i curricula del Presidente del CdA, Gianfranco Basterebbe, e degli altri due componenti il Consiglio d’amministrazione – Graziella Di Filippo e Corrado Varrati – non sembrano essere presenti caratteristiche estremamente ricercate.

Cos’è un CDA

Il Consiglio di Amministrazione (CDA) di una società partecipata pubblica è l’organo collegiale responsabile della gestione e dell’amministrazione della società. Le società partecipate pubbliche sono aziende in cui uno o più enti pubblici (come Comuni, Regioni o lo Stato) detengono una quota di partecipazione, spesso con l’obiettivo di garantire servizi pubblici essenziali.

Composizione del CDA

Il CDA di una società partecipata pubblica è generalmente composto da membri nominati dagli azionisti, in questo caso dagli enti pubblici partecipanti. Nel caso della SASI da 92 Comuni. I membri del CDA possono includere:

  1. Presidente: Coordina i lavori del consiglio e rappresenta la società.
  2. Amministratore Delegato (CEO): Ha il compito di gestire l’azienda operativamente.
  3. Consiglieri: Membri che partecipano alle decisioni strategiche e gestionali dell’azienda.

Funzioni e Competenze del CDA

Il CDA ha diverse responsabilità e compiti, tra cui:

  1. Pianificazione strategica: Definisce la direzione strategica della società, stabilendo gli obiettivi a lungo termine e pianificando le risorse necessarie per raggiungerli.
  2. Gestione operativa: Supervisiona l’attività quotidiana della società. Questo include il monitoraggio delle performance operative e finanziarie, l’approvazione di budget e piani finanziari, e la supervisione della gestione dei rischi.
  3. Approvazione di bilanci e documenti finanziari: Il CDA è responsabile della predisposizione e dell’approvazione dei bilanci, che devono essere conformi alle normative vigenti e riflettere in modo accurato lo stato economico e finanziario della società.
  4. Decisioni su investimenti e dismissioni: Il consiglio delibera su importanti operazioni di investimento, acquisizione, o dismissione di asset, tenendo conto degli interessi pubblici che la società è chiamata a servire.
  5. Nomina e controllo del management: Il CDA nomina i dirigenti apicali della società e ne monitora l’operato. Questo include l’amministratore delegato, i direttori di divisione e altri manager di alto livello.
  6. Rapporti con gli enti pubblici e gli stakeholder: Il CDA deve mantenere un costante dialogo con gli enti pubblici proprietari e altri stakeholder rilevanti, garantendo trasparenza e allineamento con gli obiettivi pubblici della società.
  7. Gestione delle relazioni con i dipendenti: Anche se spesso delegata alla dirigenza, la gestione delle relazioni industriali e il rispetto delle normative del lavoro rientrano nelle responsabilità del CDA, che deve assicurare un ambiente di lavoro equo e conforme alle leggi.
  8. Compliance e governance: Il CDA ha il compito di assicurarsi che la società operi in conformità con le leggi e le normative applicabili, implementando pratiche di buona governance e trasparenza.
  9. Relazioni esterne: Include la gestione delle relazioni con fornitori, clienti, e altre parti interessate, garantendo che la società operi in modo etico e sostenibile.

Responsabilità e Controlli

I membri del CDA sono soggetti a precise responsabilità legali e civili. Devono agire nell’interesse della società e dei suoi azionisti pubblici, evitando conflitti di interesse e garantendo la trasparenza delle loro azioni. In caso di cattiva gestione, possono essere chiamati a rispondere sia civilmente che penalmente.

In sintesi, il CDA di una società partecipata pubblica è un organo di cruciale importanza, con la responsabilità di garantire che la società operi in modo efficiente, trasparente e allineato agli interessi pubblici.

Statuto SASI

Nello specifico la SASI gestendo – come da statuto – i servizi di “captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali, di fognatura e di depurazione delle acque reflue” ha anche il compito di “progettare, organizzare, realizzare, gestire e manutenere gli impianti necessari o comunque funzionali o
correlati allo svolgimento delle attività o dei servizi”
.

IL Cda SASI nomina il direttore generale con il compito di “dirigere l’andamento tecnico amministrativo
dell’azienda e di dare concreta attuazione, sul piano esecutivo, alle delibere e agli indirizzi di
gestione fissati dal Consiglio di Amministrazione”.

Quando il presidente Basterebbe si vantava dei successi

L’importanza del Cda SASI è confermata anche dal presidente Basterebbe che in occasione della sua terza candidatura spiegava: “di risultati ne sono stati raggiunti molti e tutti significativi”. “Abbiamo voluto evidenziare i cambiamenti epocali del sistema idrico e come la Sasi sia riuscita a rispondere con efficienza alle nuove richieste. Sono state due amministrazioni che hanno saputo risolvere questioni spinose e antiche”.

Come, ad esempio, “i potenziamenti del sistema acquedottistico Verde” e “la capacità di trasporto, l’interconnessione tra i sistemi acquedottistici, gestione della pressione, ricerca e riparazione delle perdite, dove abbiamo ottenuto risultati importanti”. Sempre due anni fa Basterebbe dichiarava: “A febbraio 2020 quasi 20mila utenti di Vasto potevano contare su 9 ore di erogazione e in questo mese di aprile il 90% ha l’acqua sempre, resta quel 10 per cento che risolveremo prima dell’estate. Analoga situazione a San Salvo e stiamo procedendo anche su altri comuni, per recuperare i litri d’acqua che si disperdono ogni giorno da reti colabrodo. Operiamo su 4.800 chilometri ed ora disponiamo di mezzi all’avanguardia”.

Oggi, peggio di allora

La quasi totalità dei sindaci del comprensorio sono sul piede di guerra in questi giorni per la mancanza d’acqua sui territori. Per il sindaco di Casalanguida, Luca Conti, non c’è dubbio che le responsabilità della mancanza d’acqua – dal tardo pomeriggio fino alla mattina successiva – sia da attribuire al management SASI. Ed è per questo che il primo cittadino ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica, al Prefetto di Chieti, ai Carabinieri e al Presidente della Regione, Marco Marsilio, esprimendo preoccupazione per la gestione del servizio idrico da parte di Sasi S.p.A.

“Nonostante la ben nota carenza idrica causata dalla siccità – spiega Conti – nella nostra provincia si registra una dispersione idrica superiore al 70%. Questa situazione, già critica di per sé, è ulteriormente aggravata dall’incompetenza e dalla negligenza di Sasi S.p.A. Interi territori rimangono senza acqua per giorni, causando enormi disagi alla popolazione. Il controllo e l’adduzione dell’acqua sembrano essere lasciati al caso, con continue e ripetute manovre che peggiorano ulteriormente la situazione. L’acqua, bene primario e indispensabile, non viene garantita come dovrebbe”.

Mancanza di programmazione

Conti aggiunge inoltre: “la gestione amministrativa di Sasi S.p.A. è caratterizzata da una mancanza di programmazione e da una gestione personalistica che porta a situazioni di favoritismo nella distribuzione dell’acqua. Le chiusure programmate, indicate nei bollettini settimanali di Sasi, non vengono rispettate, lasciando centinaia di famiglie senza acqua per giorni. Le autobotti per il rifornimento arrivano solo dopo numerose sollecitazioni, senza alcuna logica o organizzazione. Alla luce di quanto sopra esposto, si richiede un intervento immediato per valutare le responsabilità di tutti gli attori coinvolti in questa disastrosa gestione del servizio idrico”.

E alla protesta si è aggiunto anche il commissario straordinario del Comune di Ortona, Gianluca Braga, che con due  lettere indirizzate all’ente gestore Sasi lo scorso 31 luglio e il 1 agosto, chiede un incontro urgente con un referente della società in cui studiare iniziative urgenti per fronteggiare la crisi idrica che ha particolarmente colpito alcune porzioni del territorio.   

“In contrada Cappellini,  San Pietro, Morrecine, Alboreto, Tamarete, Cocullo e San Donato la situazione è giunta oltre il limite della tollerabilità, con l’acqua disponibile solo per poche ore nell’arco della giornata, oltretutto in quantità assai limitata, al punto da rendere necessario l’approvigionamento tramite il servizio sostitutivo di autobotti che peraltro la Sasi riesce a garantire con crescente difficoltà. In alcuni casi, inoltre, la fornitura con autobotte non può essere attivata per mancanza di un idoneo sistema di accumulo.  Una situazione di estremo disagio, che mette a rischio i servizi essenziali, e che penalizza la parte di popolazione più fragile come bambini, anziani e malati”.

La politica comincia (finalmente) a interrogarsi sulle capacità dell’attuale CDA

A seguito di un nostro approfondimento sulla vicenda SASI, Gabriele Di Bucchianico, capogruppo e coordinatore di Fratelli d’Italia a Lanciano, e Gemma Sciarretta, Presidente del Consiglio Comunale di Lanciano, dichiarano che “Forse è il momento di cominciare a fare delle riflessioni sul management di questo ente e sulla gestione di un bene pubblico che appartiene all‘essere umano, l’acqua, che di fatto paghiamo senza averne beneficio”. “La legge prevede la figura di un amministratore unico che abbia indubbie capacità tecniche e manageriali, figura scevra da lottizzazioni politiche e proiettata solo al risultato” spiegano Paolo Bomba, Assessore del Comune di Lanciano, e Gianluca D’Intino, consigliere e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia a Chieti.

I Curriculum del presidente e dei membri del CDA SASI

Partiamo da Graziella Di Filippo. Si legge nel curriculum che la Di Filippo ha il Diploma di Ragioniere e perito commerciale conseguito presso l’I.T.C. statale “V. Corni” di Teramo. Ha anche delle qualifiche: Attestato di qualifica professionale di Operatore E.D.P. e quello di archivista. Le esperienze professionali sono tutte in ambito sanitario: Azienda U.S.L. di Teramo, Regione Abruzzo Direzione Sanità, Cooperativa “Il mio pulcino” come impiegata amministrativa e poi componente del Cda di Ops. Le conoscenze informatiche sono: MS-DOS, nonché dell’ambiente operativo WINDOWS 31. e successive versioni.
Conoscenza dei programmi applicativi quali Microsoft Office.

Corrado Varrati è stato membro di segreteria all’Assessorato Sanità Regione Abruzzo, sindaco del Comune di Gamberale, membro dell’Agenzia regionale segretari comunali, assessore Comunità montana alto Sangro. Diplomato. Tra i requisiti vanta “ottime capacità relazionali e organizzative”.

E infine il presidente Gianfranco Basterebbe che ha lavorato alla Odoardo Zecca srl come elettricista, turnista di centrale endotermica, capoturno, responsabile di produzione e di distribuzione. Quindi è stato eletto sindaco di San Vito Chietino e successivamente ha ricoperto una serie di ruoli in Ater, Alesa srl e Hydrowatt Abruzzo Spa.

Con questi Curriculum si amministra una società pubblica?

Ci sarebbe da chiedere ai sindaci che hanno eletto questo Cda se non sono anche loro i responsabili del disastro della SASI.

di Antonio Del Furbo

antoniodelfurbo@zonedombratv.it

Un pensiero su “SASI: ecco in che mani è l’acqua pubblica. I curriculum del CDA”
  1. I sindaci sono responsabili anch’essi visto che sono loro a scegliere e votare presidente e consiglieri!
    Ho cercato i curriculum ma non li ho trovati. Nel vecchio sito SASi c’è solo quello del presidente ma è un curriculum compilato solo in parte visto che compare la data di nascita e neanche la formazione scolastica. Si vede solo che nel 1964 inizia a lavorare come elettricista (!). Dunque sono 60 anni di lavoro, forse i sindaci dovrebbero avere maggiore lungimiranza e scegliere giovani laureati competenti e meritevoli!

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