Quando la crisi idrica colpisce, le reazioni delle autorità diventano a dir poco pittoresche.
La Sasi, in preda al panico per l’emergenza che ha colpito 49 comuni della provincia di Chieti, ha pensato bene di scrivere al Prefetto di Chieti, l’Ersi e l’Agenzia regionale della protezione civile, per descrivere nei minimi dettagli la grave situazione.
“Ehi, sappiamo che l’acqua è scarsa, ma guardate quanti bei grafici e dati abbiamo preparato per mostrarvi quanto sia drammatica la situazione!” – sembravano dire.
Questa lettera, infarcita di statistiche e previsioni apocalittiche, sembrava voler dire che la colpa fosse del clima o del destino avverso. Le precipitazioni scarse, il caldo insopportabile, e la siccità sembravano complottare contro la povera Sasi, che ormai non sapeva più come gestire la situazione. E mentre Sasi cercava di difendersi, sperando in un po’ di comprensione, è arrivato il colpo di scena: il Prefetto ha risposto, ma non con la compassione che la Sasi sperava.
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Il Prefetto, Mario Della Cioppa, non ha accolto la lettera con la comprensione che la Sasi si aspettava. Anzi, ha deciso di dare una bella strigliata alla società, accusandola di non rispettare nemmeno gli orari di interruzione dell’acqua che loro stessi avevano comunicato.
“Se già manca l’acqua, almeno rispettate i tempi che avete promesso!”, ha esclamato, esasperato dalle continue lamentele dei cittadini.
Insomma, mentre la Sasi si affannava a dimostrare che il problema era fuori dal suo controllo, il Prefetto ha messo il dito nella piaga, richiamando l’azienda alle proprie responsabilità. E così, la situazione già critica è diventata anche un caso di malinteso tra chi gestisce l’acqua e chi deve vigilare sul buon funzionamento dei servizi pubblici. Per ora, l’unica cosa che sembra scorrere senza problemi è la frustrazione dei cittadini, che tra un’interruzione e l’altra, si chiedono quando torneranno a vivere senza l’ansia di restare a secco.
La Sasi ha chiesto aiuto, sperando in una pioggia di soluzioni, ma ha ricevuto solo un temporale di critiche. Forse, alla fine, la morale della storia è che, oltre a preoccuparsi della scarsità d’acqua, bisognerebbe anche fare attenzione a non farsi travolgere dalla burocrazia e dalle promesse non mantenute. Se l’acqua è poca, almeno che sia chiara.
di Antonio Del Furbo
antoniodelfurbo@zonedombratv.it