Le festività si avvicinano, e con esse il tradizionale assestamento di bilancio. Che quest’anno in Sardegna si trasforma in una vera e propria distribuzione a pioggia di fondi pubblici, ribattezzata da molti la “legge mancia”.
Sardegna: la “legge mancia” tra regali natalizi e assenza di trasparenza. Dietro una patina di generosità istituzionale, emerge però un sistema poco trasparente, in cui i fondi vengono assegnati senza criteri precisi, ma sulla base delle indicazioni dirette dei consiglieri regionali.
Secondo i documenti ufficiali, la variazione di bilancio 2024 ha stanziato ben 22,5 milioni di euro da destinare a comuni, associazioni, enti culturali e sportivi, parrocchie e altri sodalizi. La particolarità? Le erogazioni avvengono senza alcuna selezione formale e, in alcuni casi, persino senza richiesta esplicita da parte dei beneficiari. È sufficiente che un consigliere lo proponga, e i fondi vengono assegnati.
La spartizione politica dei fondi
La nuova amministrazione regionale, guidata da Alessandra Todde (M5S), ha ribaltato gli equilibri rispetto al passato: il 60% delle somme è stato destinato ai consiglieri di maggioranza, mentre il restante 40% è andato all’opposizione. Ogni consigliere di maggioranza ha avuto a disposizione circa 250 mila euro, quelli di opposizione si sono dovuti accontentare di 150 mila.
Tra i beneficiari di questa pioggia di denaro si trovano iniziative locali di ogni tipo, dalle sfilate di Carnevale alle manifestazioni sportive e culturali, passando per progetti di nicchia. A Sassari, ad esempio, sono stati assegnati 50 mila euro per la manifestazione “Padel per tutti”, mentre a Desulo sono andati 250 mila euro per la valorizzazione della frutta secca a guscio.
Dubbi e mancanza di controllo
Nonostante alcune iniziative finanziate siano meritevoli, il problema principale è l’assenza di criteri generali e di una rendicontazione trasparente. In molti casi, non è chiaro come vengano utilizzati i fondi. Ad esempio, il centro ricreativo della Regione ha ricevuto 70 mila euro per attività non meglio specificate, mentre 100 mila euro sono stati destinati alla “Farmacia Politica”, un progetto caro ai consiglieri Roberto Deriu e Camilla Soru, che opera nel campo sanitario, sociale e culturale.
A firmare l’emendamento che ha dato il via alla distribuzione dei fondi natalizi sono stati sette consiglieri della maggioranza, tra cui Sebastiano Cocco, Francesco Agus, Luca Pizzuto e Maria Laura Orrù. Nessun consigliere di centrodestra compare tra i firmatari, ma anche loro hanno ricevuto la propria quota da destinare.
Un sistema consolidato in Sardegna
Tra i beneficiari spiccano realtà note come la “Fondazione Carlo Enrico Giulini”, legata al presidente del Cagliari calcio, che ha ricevuto 30 mila euro, o l’associazione “Giulia Giornaliste”, attiva nella promozione del linguaggio di genere, finanziata con altri 30 mila euro. Al festival della letteratura di viaggio, diretto dalla giornalista-teologa Virginia Saba, sono stati destinati ben 200 mila euro, nonostante l’evento avesse già ottenuto un precedente finanziamento di 28 mila euro.
Il sistema delle “mance” non è nuovo, ma quest’anno ha raggiunto nuove vette di opacità. Mentre milioni di euro vengono spesi senza una reale pianificazione, resta una domanda aperta: quanto di questo denaro pubblico finisce per alimentare interessi elettorali piuttosto che il bene comune?