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Sanità d’Abruzzo, ovvero i malati che possono sempre aspettare…

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Quanto incida il Commissariamento di una Regione sull’assistenza sanitaria dei malati si può illustrare ripercorrendo l’iter dell’erogazione dei sussidi regionali per il rimborso spese di viaggio a favore dei malati oncologici o soggetti trapiantati. Alessandra Di Giuseppe 

Come riportammo ormai quasi un anno fa in “Abruzzo, Sanità: Figlia di un Dio Minore” attualmente tali sussidi sono sospesi per effetto di un atto amministrativo della direzione politiche sociali e sanità.

Perché?

Perché l’Abruzzo è una delle Regioni sottoposte a Piano di rientro del deficit sanitario, pertanto, essa non può permettersi il potenziamento dei livelli essenziali delle prestazioni.

I livelli essenziali di assistenza ( LEA), infatti, devono essere garantiti in modo unitario su tutto il territorio nazionale. 

Il rimborso dei viaggi della speranza per i malati oncologici e trapiantati rappresentano prestazioni al di fuori dell’elenco ministeriale dei livelli essenziali di assistenza, sono quindi extra Lea.

Le Regioni commissariate non possono introdurre livelli essenziali di assistenza aggiuntivi perché violerebbero il patto di stabilità.

Per tale motivo due leggi regionali della Giunta Chiodi sono state impugnate dal Governo e dichiarate incostituzionali dalla Consulta in quanto lo stanziamento e la corresponsione dei rimborsi delle spese di viaggio in favore dei cittadini affetti da patologie oncologiche dispone oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale che sono in contrasto con il principio di contenimento della spesa pubblica.

Di fronte a tali ragioni, al malato non resta che augurarsi che la propria Regione esca il prima possibile dal Commissariamento ed aspettare tempi migliori.

Nel frattempo, il 24 giugno, è arrivato un Decreto del Commissario alla Sanità che ha implementato il budget delle cliniche private, alzando i tetti di spesa di oltre 7 milioni e 800 mila euro per l’anno 2014-2015.

Mentre la sanità pubblica abruzzese implode, quella privata implementa.

I pazienti si sa, per definizione  possono aspettare, le cliniche private no.

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