Sangritana: binario morto
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La Ferrovia Sangritana, un tempo simbolo di progresso e connessione per l’Abruzzo, ha attraversato una trasformazione significativa: da arteria ferroviaria a pista ciclabile. 

Sangritana: binario morto. Questo cambiamento solleva interrogativi sull’efficacia degli investimenti pubblici e sulle scelte strategiche delle istituzioni locali.​

Storia della Ferrovia Sangritana

La Sangritana nasce agli inizi del XX secolo con l’obiettivo di collegare la costa adriatica all’entroterra abruzzese. La linea principale, da San Vito Marina a Castel di Sangro, fu completata tra il 1912 e il 1915, inizialmente con trazione a vapore e successivamente elettrificata nel 1923. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la ferrovia subì gravi danni, ma fu ricostruita e convertita a scartamento normale tra il 1956 e il 1959. Negli anni ’80, iniziò un periodo di declino con la chiusura di alcune tratte e una progressiva riduzione dei servizi. 

Investimenti e progetti: una visione critica

Nel corso degli anni, la Sangritana ha beneficiato di ingenti finanziamenti pubblici. Ad esempio, la legge 910/86 ha stanziato fondi per il potenziamento di diverse ferrovie locali, tra cui la Sangritana, con interventi mirati a migliorare l’infrastruttura e i servizi offerti.

Nonostante questi investimenti, la linea ha visto una progressiva riduzione dei servizi, culminando nella chiusura di alcune tratte. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo all’efficacia degli investimenti e alla gestione delle risorse pubbliche.​

La trasformazione in pista ciclabile: il progetto “Binaria”

Recentemente, l’ex tracciato ferroviario è stato oggetto di un progetto di riconversione in pista ciclabile, denominato “Binaria”. La pista si estende per 23 chilometri, collegando San Vito Marina a Castel Frentano e attraversando i comuni di Rocca San Giovanni, Treglio e Lanciano. Il progetto, finanziato con oltre 7,5 milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Abruzzo, prevede la trasformazione delle ex strutture ferroviarie in ciclostazioni attrezzate, promuovendo la mobilità sostenibile e valorizzando il territorio.

Le critiche di Italia Nostra

L’associazione Italia Nostra ha espresso forti critiche riguardo alla trasformazione della ferrovia in pista ciclabile.Secondo Pierluigi Vinciguerra, presidente regionale dell’associazione, questa scelta rappresenta una perdita per il patrimonio storico e culturale della regione. Italia Nostra aveva proposto alternative, come la creazione di un polo museale e il recupero funzionale del parco rotabile storico, sottolineando l’importanza di preservare l’identità territoriale e le potenzialità turistiche legate alla ferrovia storica. 

La vicenda della Ferrovia Sangritana rappresenta un caso emblematico di come le scelte politiche e strategiche possano influenzare il destino delle infrastrutture locali. Nonostante gli ingenti investimenti pubblici, la trasformazione della ferrovia in pista ciclabile solleva interrogativi sulla gestione delle risorse e sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’Abruzzo. Le critiche mosse da associazioni come Italia Nostra evidenziano la necessità di un dibattito pubblico più ampio sulle scelte infrastrutturali e sul futuro delle reti di trasporto locali.​

Questo articolo accompagna la nostra video inchiesta, disponibile sul canale YouTube di Zone d’Ombra TV, dove approfondiamo ulteriormente questi temi attraverso interviste esclusive e analisi dettagliate.​

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