A Lanciano, le ombre si sono allungate su una casa di riposo, rivelando uno scenario inquietante di abusi e negligenze.
“San Pio” di Lanciano: maltrattamenti e frodi nella casa di riposo. La Guardia di Finanza, attraverso due complesse indagini, ha portato alla luce una serie di maltrattamenti inflitti agli anziani residenti della “Casa San Pio” di viale Cappuccini. Le accuse, che si estendono a tre persone, raccontano una storia di sofferenza e sfruttamento che ha scosso la comunità locale.
Gli ospiti della residenza, persone fragili e bisognose di assistenza, erano costretti nei loro letti con l’uso di armadi metallici o sedie, bloccati per impedire loro di alzarsi durante la notte. I campanelli salva-vita, dispositivi fondamentali per la sicurezza, venivano disattivati, lasciando gli anziani in balia di eventuali emergenze senza alcuna possibilità di chiedere aiuto. A peggiorare ulteriormente la situazione, i farmaci destinati ai pazienti erano sostituiti con acqua, una pratica che non solo comprometteva la loro salute, ma li esponeva a gravi rischi.
Le indagini hanno coinvolto Enrico Morgione, di 45 anni, titolare dell’azienda che gestiva i servizi socioassistenziali della struttura. Morgione è accusato sia di maltrattamenti che di indebita appropriazione di strumenti di pagamento. Al suo fianco, Katia Penitente, di 45 anni, e Angelo Pace, di 62 anni. Questi ultimi entrambi accusati di aver effettuato prelievi non autorizzati dal conto di un anziano, per un totale di oltre 7mila euro.
Le vittime di queste azioni crudeli sono ben 22
I fatti, risalenti al periodo tra giugno 2022 e maggio 2023, sono stati scoperti grazie a una serie di controlli sul lavoro irregolare nella residenza. E che hanno rivelato la presenza di cinque lavoratori in nero. Tuttavia, le sorprese più sconvolgenti sono emerse dagli esami approfonditi: le testimonianze di dipendenti, residenti e parenti, supportate da prove video-fotografiche e conversazioni telefoniche, hanno delineato un quadro di vessazioni morali e abusi sistematici.
Casi di scabbia
In un caso di grave negligenza, non è stata comunicata alle autorità sanitarie la comparsa di un focolaio di scabbia all’inizio del 2023. Fatto che ha aggravato ulteriormente la situazione già precaria degli ospiti. Il gestore della struttura, accumulando fondi attraverso continue ricariche postali, utilizzava il denaro per acquistare beni personal. Un comportamento indegno e irrispettoso della dignità degli anziani.
La scoperta di queste azioni deplorevoli è stata possibile grazie a una rigorosa analisi della documentazione bancaria e commerciale. I commercianti hanno confermato gli acquisti effettuati. La “Casa San Pio” continua le sue attività sotto una nuova gestione, del tutto estranea ai fatti. La comunità di Lanciano resta scossa da questa triste vicenda, che ha messo in luce le vulnerabilità di una parte della popolazione che merita rispetto e protezione.