San Martino sulla Marrucina: i vigili urbani non rispettano le indicazioni della prefettura
Redazione
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Continua la nostra inchiesta sui velox abruzzesi. Torniamo ancora una volta su quello di San Martino sulla Marrucina (Ch) dove, a quanto pare, ci siano delle irregolarità.
Continua la nostra inchiesta sui velox abruzzesi. Torniamo ancora una volta su quello di San Martino sulla Marrucina (Ch) dove, a quanto pare, ci siano delle irregolarità.
La circolare della prefettura di Chieti
In una circolare diffusa la prefettura di Chieti ordina quanto segue:«In data 20.12.2012 è stato adottato il nuovo decreto del Prefetto di Chieti che sostituisce integralmente i precedente decreti n. 558/03/II Sett.Dep […] con il quale sono state individuate le arterie della provincia ovvero singoli tratti di esse sui cui è possibile utilizzare ed installare i dispositivi e mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di comportamento senza obbligo di contestazione immediata della violazione». E quali sono questi tratti stradali? A Chieti parte della SS 5 Tiburtina Valeria, a Francavilla un tratto di 9 km della variante SS 16 e a Vasto parte della SS16 Adriatica.
La normativa a questo punto appare chiara. Chiunque si apposti per rilevare la velocità in un tratto di strada del chietino deve attenersi alle regole indicate dalla prefettura teatina e che impone 3 punti fondamentali: la visibilità dell’attrezzatura, la visibilità dei rilevatori, la contestazione immediata della violazione. Come mai, chiediamo, i vigili urbani di San Martino sulla Marrucina omettono tutto ciò? Chi li controlla?
Cittadini contro Comuni: guerra continua
La guerra tra cittadini ed enti comunali va avanti da tempo sulla questione delle multe. Sì perché spesso capita, in qualsiasi parte d’Italia, che i vigili urbani ricorrano a qualche trucchetto per colpire l’automobilista ignaro. Una volta che il cittadino riceve la multa però, non sempre sta fermo e accetta di pagare passivamente. Cosicché, come spesso accade, si rivolge al Giudice di Pace che, puntualmente, annulla il verbale. Lo Stato, nemico numero uno del cittadino, non passa giorni a studiare come intascare soldi dal “suddito” e inventa leggi per braccarlo. Dunque autorizza l’uso del cosiddetto ‘Velomatic 512’ autovelox che, anche se posizionato su strade in cui si dovrebbe contestare l’infrazione immediatamente, rappresenta un attrezzo dai poteri eccezionali. Pensate che, questo gioiello della ricerca ‘scentifica’, permette di annullare le direttive date da tutte le prefetture se, nel momento dell’infrazione, sono presenti gli agenti.
Questo è quanto dice la Cassazione. Quindi è evidente che i Comuni, come ribadito più volte su queste pagine, non hanno nessuna interesse nel tutelare i cittadini. A loro interessa solo far cassa.
I Comuni vogliono soldi e basta ma spesso vengono puniti dai ricorsi
Se a vigili e Comuni, come nel caso di San Martino sulla Marrucina interessasse la salute dei propri cittadini, farebbero di tutto per dissuaderli dalla velocità senza inventarsi strategie per fare cassa. Inizierebbero, intanto, nel rendersi visibili senza nascondersi negli ‘anfratti’, posizionerebbero gli avvisi sulla strada e a debita distanza dei velox e, nel caso, contesterebbero subito l’infrazione. Le battaglie, comunque, sono state vinte anche contro il ‘velomatic 512’. Vuoi vedere che anche questa soluzione non è stata pensata per tutelare la sicurezza stradale?
Il racconto di un lettore
Un nostro lettore, giorni fa, ci ha inviato una mail raccontandoci in breve la sua storia. «Dopo aver ricevuto una multa per qualche chilometro in più» racconta:«ho fatto ricorso assistito da un legale. È diventata una questione di principio. Il Giudice mi ha dato ragione annullando la multa. Tante sono state le multe annullate dal Giudice». Poi aggiunge:«La sceriffa sa di non rispettare le procedure previste dalla legge ma spera ogni giorno che qualche pesce abbocchi e paghi la multa senza contestare, puntando a “fare cassa”. È una vergogna!».
“Autovelox Italia” stigmatizza il comportamento dei vigili
Un articolo di qualche tempo fa riporta che:«Sulla S.S.81 strada a scorrimento veloce Guardiagrele – Chieti, nel territorio del Comune di San Martino sulla Marrucina, all’altezza della zona industriale di Campotrino, una vigilessa della Polizia Municipale era ferma sul ciglio della strada sulla corsia direzione Chieti- con il famigerato autovelox poggiato a terra. Della prescritta cartellonistica di avviso (segnale mobile che deve essere collocato vicino la postazione), nemmeno l’ombra. Il tratto di strada in questione non rientra fra quelli di cui al Decreto della Prefettura di Chieti Prot. n. 1144/08 Area III, che autorizza la contestazione successiva della violazione, pertanto è obbligo la contestazione immediata, cosa che il solo vigile presente non poteva fare in quanto non vi era neanche l’auto di servizio. Parcheggiata sull’incrocio vi era un’auto civile, forse di proprietà della vigilessa. Gli apparecchi di rilevamento dice la Legge, devono essere sempre preavvisati con l’apposita cartellonistica ed i vigili devono essere visibili. È vietato l’imboscamento come si è solito fare. Per quanti dovrebbero ricevere la multa per eccesso di velocità, potranno quindi ricorrere al Prefetto o al Giudice di Pace, non essendo stata a loro carico eseguita la contestazione immediata dell’infrazione. Un altro comune che ha pensato di risolvere i bilanci a carico degli automobilisti».
La storia di Maria Rosaria: febbraio 2013
In questo caso il misuratore di velocità non era visibile e mancava la segnaletica per avvertire la presenza del velox. La postazione era quindi illeggittima. Il giudice di pace ha quindi accolto il ricorso dell’automobilista per una multa del 2010. Oltre alla sanzione pecuniaria da 510 euro, a Maria Rosaria era stata sospesa la patente di guida per tre mesi. La donna era una pendolare. «Il giudice ha ritenuto fondati i motivi del ricorso ed ha annullato la sanzione», dichiarò il presidente dell’associazione antiautovelox, Antonio Turdò.
Nessuno vuole i velox
I Comuni sono rimasti soli, a quanto pare, a condurre la guerra dei velox. O meglio: soli con i oro avvocati. In effetti è stato dimostrato che la presenza di tali attrezzi ha solo l’anima vessatoria nei confronti degli automobilisti. L’Osservatorio sulla sicurezza, Anas, Polstrada e Motorizzazione sono contrari a questa scandalosa pratica autorizzata dai Comuni. E ci sarà pure un motivo.
Continuiamo a chiedere come mai il Comune di san Martino sulla Marrucina continua a vessare i cittadini e a non rispettare le regole? Chi tutela il cittadini? E, scusate se puntualizzo, ma a me non sta bene che a un giudice di Cassazione possa star bene il fatto che una multa resti tale se a controllare ci siano due gendarmi con i cappelli bianchi. L’arroganza non è democratica, specialmente se l’arrogante va a braccetto con l’abuso di potere.