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Salvo Riina, ricordati chi era tuo padre

Salvo Riina, ricordati chi era tuo padre

Salvo Riina, figlio del boss Totò Riina, ha scritto un post sui social per commemorare la ricorrenza della morte del padre: 'Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi.'

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Salvo Riina, figlio del boss Totò Riina, ha scritto un post sui social per commemorare la ricorrenza della morte del padre: ‘Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi.’

Salvo Riina, ricordati chi era tuo padre. Davvero, Salvuccio? Tuo padre vive in voi? Allora è il caso di fare chiarezza su chi era Totò Riina, per te, per chi lo idolatra e per chi crede ancora in un’immagine distorta di quell’uomo.

Totò Riina, capo assoluto di Cosa Nostra dal 1982 fino al suo arresto nel 1993, è stato il boss mafioso più sanguinario e spietato della storia. Un uomo che ha seminato morte e terrore in ogni angolo d’Italia. Detenuto fino alla fine della sua vita, ha collezionato 26 ergastoli per una serie infinita di delitti, tra cui omicidi eccellenti, stragi e attentati.

Soprannomi come ‘u curtu e la belva dicono tutto di lui: basso di statura, ma gigante nella ferocia. Un uomo che non si fermava davanti a nulla e nessuno. Non aveva scrupoli, né per donne né per bambini.

I MORTI DI TOTÒ RIINA

Salvo, se davvero tuo padre “vive e vivrà sempre”, allora porti anche il peso di questi nomi:

E non dimentichiamoci i tanti “delitti eccellenti” che tuo padre ha orchestrato: Mario Francese, Boris Giuliano, Cesare Terranova, Emanuele Basile, Michele Reina e tanti altri. La lista è infinita.

RIINA E I RAPPORTI CON LA POLITICA

Totò Riina non era solo un assassino: era anche un burattinaio. Gestiva il potere mafioso intrecciandolo con la politica. Aveva referenti chiave come Vito Ciancimino, assessore palermitano e intermediario con Giulio Andreotti. Si dice che Riina abbia persino incontrato Andreotti per trattare favori e protezioni.

Quando la politica si opponeva, Riina non esitava a reagire con il piombo:

E quando le bombe non bastavano a intimidire lo Stato, Totò Riina alzava il livello: le stragi del 1992-1993, come quelle di Firenze, Milano e Roma, che uccisero civili innocenti e colpirono il patrimonio culturale italiano. La sua risposta a chi gli diceva che le stragi coinvolgevano donne e bambini? Cinica e disumana: “A Sarajevo muoiono tanti bambini, perché dobbiamo preoccuparci noi?”

IL BOSS CHE NON SI FERMAVA

Totò Riina non si limitava a eliminare nemici: sterminava famiglie, compresi donne e bambini. La sua regola era chiara: nessuna pietà, nessuna morale. Chi collaborava con lo Stato pagava con la vita, e con lui pagavano anche i parenti.

Non era un uomo d’onore, Salvo. Non c’era nulla di grande o glorioso in lui. Era un uomo marcio, un vigliacco nascosto dietro un sistema di terrore.

LA FINE DI TOTÒ RIINA

Dopo 24 anni di latitanza, Riina fu catturato nel 1993. Nonostante i suoi 26 ergastoli, è rimasto il capo di Cosa Nostra fino alla morte nel 2017. Neanche la prigione l’ha fermato: dal carcere continuava a dare ordini e minacciare giudici e politici.

Salvo, questa è l’eredità di tuo padre: sangue, paura e morte. È questo che celebri? È questo l’uomo che “vive in voi”?

LA DOMANDA FINALE

E ora, due domande per te, Salvo:
Sei davvero sicuro che tuo padre non fosse una montagna di merda?

E visto che commemori tuo padre, che “vivrà sempre in te”, dobbiamo chiamarti, da oggi in poi, pezzo di merda anche a te?

Pensa bene alla risposta, Salvuccio. Vergognati, se ci riesci.

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