Rosa, la bimba "scomparsa e sequestrata": la madre presenta querela alla Procura di Venezia
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“Si chiede iscrizione urgente ‘codice rosso’ per la scomparsa e il sequestro a tutto il materno da circa 5 anni che nessuna autorità a tutt’oggi abbia mai comunicato alla madre lo stato di salute e di vita della figlia”.

Inizia così la denuncia/querela che l’avvocato Virginia Cerullo, madre della piccola Rosa, ha presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia.

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“Tutte le denunce per azionare il codice rosso sono state tutte sabotate, finanche gli astanti sono stati aggrediti, minacciati e bloccati per impedire loro di parlare con il Pm di turno o semplicemente impedire di presentare denuncia” si legge ancora nella denuncia.

Secondo quando riferisce Cerullo la bimba sarebbe in mano al padre “abusatore e maltrattatore in concorso in associazione con appartenenti dei carabinieri, poliziotti, finanziari di Campagna, Eboli, Salerno nonché magistrati di Salerno, Napoli, Roma, Perugia, Firenze, Genova, Torino, Milano e Brescia, senza che la madre possa vedere e/o sapere della vita e salute della figlia minore oggi di quasi 9 anni senza essere mai decaduta dalla genitorialità”.

Tutto parte quando il 12 novembre del 2020 Francesco Carbone, dell’associazione Governo del Popolo Aps, chiama il 112 per denunciare la scomparsa della minore. Chiesto il codice rosso per via dell’irreperibilità del padre di Rosa, Carbone invita il Comandante dei carabinieri intervenuto sul posto ad avviare il codice rosso minori. Il maresciallo, però, invita Carbone a Lpresentare querela perché “io non posso fare nulla” avrebbe riferito il militare. Poche ore dopo è proprio il padre della bimba a denunciare, invece, Carbone e Cerullo per stalking.

“L’affido illecito”

“L’affido illecito – si legge ancora nella denuncia dell’avvocato Cerullo – è stato disposto dai magistrati in concorso col padre – abusatore e maltrattatore protetto dall’ex procuratore Capo di Palermo e famiglia Conte”. Ed è anche per questo che Cerullo e Carbone denunciano “stalking giudiziario, persecuzione, tortura e tentato omicidio del Carbone, sequestro di entrambi, rapina a mano armata, aggressione e lesioni”.

Cerullo e Carbone continuano il loro presidio a Quadrivio Campagna in provincia di Salerno per chiedere il dissequestro della bimba. “Noi abbiamo la valigia blu in cui ci sono documenti che dimostrano la collusione di carabinieri, polizia e magistrati” dice Carbone in una lunga diretta. E per questo chiedono anche protezione allo Stato.

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