La manifestazione pro Stamina è partita da Piazza Bocca della Verità a Roma per poi giungere fino alla sede del ministero della Salute.
“Il corteo è servito a ricordare e ad informare che esistono ben 180 sentenze a favore dei malati per le infusioni col metodo Stamina che restano ad oggi disattese nelle loro attuazione, e che dei 180 pazienti in attesa e autorizzati 18 sono morti, tra cui la piccola Rita Lorefice“.
Parlano con il cuore in mano Marco e Sandro Biviano, i due fratelli che da quasi un anno sono accampati davanti Montecitorio per chiedere libertà di cura col metodo Stamina.
Rita Lorefice è deceduta perché non ha potuto continuare la terapia che le aveva dato risultati evidenti e documentati. Determinante è stata la recente e controversa obiezione di coscienza dei medici di Brescia, autorizzato alle infusioni già dal Ministero della Sanità e obbligato a trovare personale sostitutivo dai giudici. “I trattamenti qui eseguiti – spiegano i Biviano – benché autorizzati dal Ministero in ottemperanza alla legge sulle cure compassionevoli, non sono supportati da alcun monitoraggio come da divieto del Ministero stesso, e contro la richiesta degli stessi pazienti e della Stamina Foundation che invece lo auspicano da sempre. Il Ministero, rifiutandosi di verificare le documentazioni a testimonianza dei miglioramenti e dell’assenza degli effetti collaterali, proposte nelle aule di tribunale dagli avvocati dei malati, denuncia senza alcuna documentazione a supporto l’inefficienza del metodo e afferma la volontà di intervenire alla modifica della legge sulle cure compassionevoli temporeggiando nell’avviare la commissione di valutazione per la sperimentazione del metodo”.
Il corteo di questa mattina sta riportando all’attenzione lo scandalo che i pro Stamina chiamano “vittime civili” con la poca trasparenza di un Ministero che tergiversa a discapito della vita dei malati ed a tutela, a detta degli organizzatori, delle lobby del farmaco. Fondamentale, quindi, “il rispetto delle leggi e delle sentenze e la difesa dei diritti del malato”.
E lo Stato, come sempre, manda l’esercito a parlare con i cittadini. Davanti al ministero, ribattezzato dai manifestanti “cimitero della salute”, grande dispiegamento di forze dell’ordine, camionette, volanti e blindati.
Intanto la Lorenzin che pare avesse accordato un incontro con la delegazione Stamina e fuggita prima dell’arrivo in corteo con una fiammante Bmw. A ricevere i Biviano una funzionaria del ministero.
di: Antonio Del Furbo Ph: Romina Alesiani, Sonia Zinfolino, Stefano Pecchia, Barbara Mantini