“Il Comune di Roccella Jonica con tutta evidenza deve essere una repubblica autonoma con proprie leggi”. Così Augusto De Sanctis del Soa.
De Sanctis spiega di aver depositato l’accesso agli atti il 12 agosto. “Avevano 30 giorni di tempo in base alle norme italiane per darmi gli atti (D.lgs.33/2013). Il 12 settembre, non scherzo, mi rispondono che dovevo rivolgermi alla Trident (cioè alla società organizzatrice, il privato) per farmi dare gli atti (ripeto, non scherzo). Gli rispondo il 17 settembre ricordandogli quali sono gli obblighi di legge dello Stato italiano. Il 2 ottobre, visto che non rispondevano, ho ribadito il concetto, all’interno di un esposto di 10 pagine. Ora, con questa lettera del 22 ottobre dicono che hanno da fare e si prendono altri 60 giorni. Peccato che per predisporre gli atti per fare il concetto abbiano corso e non poco, tanto da fare in pochi giorni una delibera per spendere per il concerto di un privato 50.000 euro di soldi pubblici del comune, con tanto di variante del bilancio urgente (cioè approvata dalla giunta per spese urgenti e poi andata a ratifica del consiglio comunale dopo il concerto).”
Jova Beach e polemiche
“Non c’è nessun problema ambientale per il Jova Beach Party del prossimo 10 agosto a Roccella Jonica” diceva il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, l’8 agosto scorso in occasione dell’evento di Lorenzo Cherubini. Perplessità che erano state avanzate dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, dopo la mobilitazione degli ambientalisti. Nelle settimane precedenti il concerto, Legambiente Calabria, Lipu, Altura, StorCal e Caretta Calabria Conservation avevano presentato un esposto al Comune di Roccella Ionica chiedendo di annullare la tappa del tour o spostarla a fine agosto, in modo che non interferisse con il ciclo di riproduzione delle tartarughe marine.
L’oasi naturale
Roccella si trova al centro del litorale che da tempo si è convertito nell’oasi delle Caretta Caretta, ovvero della tartaruga marina una specie in via di estinzione che ogni anno arriva sulla costa del litorale ionico per nidificare. E il periodo più delicato è proprio agosto per il delicatissimo momento della schiusa delle uova. Di lì a poca distanza, tra l’altro, c’è anche il “fratino”, uccellino ormai a rischio estinzione. Tutti motivi validi, per gli ambientalisti, per annullare o spostare il concerto.
Il Comune non è d’accordo
Rilievi che nella propria relazione l’Ispra ha preso sul serio e che il Dipartimento ambiente ha deciso di approfondire. Il Comune, invece, ha liquidato la cosa come fatti totalmente infondati. Anzi, per l’amministrazione è la relazione dell’Ispra a essere poco attendibile perché basata solo su “documentazione bibliografica, studi in suo possesso e fotografie trasmesse da segnalazione ricevuta” e non su verifiche sul campo. Controlli, assicura il Comune, che invece sarebbero stati fatti nella fase di preparazione del “beach tour” e avrebbero portato a risultati di segno opposto. Tanto è vero che l‘associazione M.a.r.e Calabria, l’unica autorizzata al recupero, cura, ricovero e marcatura delle tartarughe, sulla spiaggia di Roccella quest’anno di nidi non ne avrebbero trovato. Non ci sarebbero neanche gigli di mare, secondo un esperto incaricato dal Comune.
Il documento dell’Ispra
In realtà nel documento dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale con il parere n. 45930 del 24 luglio 2019 si dicono anche alte cose.
“In conclusione si ritiene che sia gli interventi ambientali necessari alla preparazione del sito in funzione dell’evento, sia la realizzazione dell’evento stesso e il successivo ripristino dell’area, comportino rischi di impatto su diverse componenti ambientali compresi habitat e specie tutelati dalla normativa comunitaria vigente”. Ancora, “in assenza di specifiche valutazioni condotte dalla competente amministrazione regionale o altri soggetti territoriali delegati, ove opportuno tramite screening o valutazione di incidenza, questo Istituto non ritiene possano escludersi impatti su piante o animali presenti nell’area dell’evento, né possano escludersi effetti su popolazioni ed habitat anche afferenti alla rete N2000, in particolare nel caso di specie animali più mobili, come gli uccelli e la tartaruga comune”; nello specifico: “Analizzando la richiesta di parere si rileva che lo svolgimento del concerto a Roccella Ionica interessa un settore costiero che conserva un’estensione ancora significativa di cordoni dunali, una buona larghezza della spiaggia e una naturalità ancora presente, che consentono l’esistenza di specie vegetali e habitat psammofili di rilievo conservazionistico, compresi habitat di interesse comunitario tutelati dalla Direttiva 92/43/CE”.
Inoltr, si legge sempre nel documento, relativamente all’evento in questione vanno evidenziate le seguenti possibili criticità, collegate agli interventi di preparazione dell’area in cui svolgere il concerto, all’afflusso di persone e al post-evento, a carico delle specie e degli habitat psammofili e dell’intero fragile ecosistema dunale proprio perché la spiaggia di Roccella Jonica costituisce parte del demanio marittimo (artt. 822 e ss. cod. civ., 28 e ss. cod. nav.) ed è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
La questione appare complessa e la vicenda non pare finire qui.