In un momento particolare come quello che stiamo vivendo – tra post-pandemia e inizio di una guerra – lo sguardo non può che essere rivolto a un futuro di speranza. E gli elementi dobbiamo cercarli tra il nostro essere e l’ambiente che ci circonda.
Qual è il tema dunque? È quello non più rinviabile che è diventato priorità. Con la pandemia, l’attenzione all’ambiente, ad esempio, è cresciuta esponenzialmente, guadagnando terreno rispetto ai temi che stanno più a cuore. E sui quali i governi devono concentrarsi di più e dare risposte concrete.
Metà degli italiani hanno messo in atto pratiche green
Un italiano su due ha già messo in atto comportamenti sostenibili. Come? Contenendo gli sprechi e optando per cibi biologici, prodotti ecosostenibili e a basso impatto ambientale. Particolare attenzione anche allo switch in casa e nella mobilità con il boom delle e-bike e l’ascesa delle auto elettriche e ibride. Dati emersi da un’analisi dell’Osservatorio Green condotto da Compass, realizzato in vista della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
C’è, evidentemente, un cambio di mentalità che deve essere sostenuto da una corretta gestione dei rifiuti da parte dei consumatori, ma soprattutto dalle imprese. Questo non solamente conferendo i materiali di scarto negli appositi punti di raccolta, ma affidandosi a soggetti qualificati per i rifiuti professionali.
Lo studio rivela che per quasi la metà degli intervistati (48%) la sostenibilità ambientale è un tema fondamentale, a cui si aggiunge un ulteriore 43% che la giudica “abbastanza importante”. Una sensibilità che si sta ulteriormente rafforzando rispetto agli scorsi anni: quasi due terzi degli intervistati (64%), infatti, è più attento rispetto a solamente pochi anni fa.
I dati
Le abitudini sostenibili degli italiani sono per il 95% quelle dell’attenzione agli sprechi nel quotidiano. Il 94% svolge regolarmente la raccolta differenziata. Nove su dieci cercano di evitare gli sprechi riutilizzando tutto ciò che può avere una “seconda vita”, favorendo così l’economia circolare. Si evolvono anche le abitudini di acquisto: al primo posto (per il 92%) troviamo l’attenzione alla classe energetica degli elettrodomestici.
Nelle abitazioni si iniziano ad adottare soluzioni più ecosostenibili: sei intervistati su dieci hanno cambiato le lampadine con i LED a basso consumo, il 54% ha sostituito un vecchio elettrodomestico con uno nuovo di classe energetica superiore.
Per i propri spostamenti gli italiani continuano a utilizzare l’auto (72%), anche se quasi la metà (49%) preferisce muoversi a piedi. Cresce l’uso della bicicletta o delle e-bike private.
Ma si può fare di più
Il rifiuto è il tema centrale della nostra economia circolare. E se studiato bene potrebbe salvarci da un futuro nero. L’idea vincente per le nuove generazioni è quella dello smaltimento senza inquinamento. Abbiamo bisogno, dunque, di impianti innovativi per lo smaltimento e il trattamento di tutti i rifiuti salvaguardando l’ambiente e il nostro Pianeta. Insomma, problematiche evidenziate dai politici, sostenitori ecologici, fondazioni, organizzazioni, per l’inquinamento atmosferico, inquinamento ambientale, inquinamento dei mari e emissioni di CO2.
Il progetto FENIK21
Un interessante progetto green è FENIK21 nato per promuovere l’impianto FENIK a livello mondiale. Si tratta di un progetto italiano, abruzzese in particolare, che ha messo in campo un macchinario rivoluzionario in grado di trasformare plastica, polistiroli, pneumatici in risorse. Ovvero in biometano, biocarburante, grafene ,energia elettrica e sale. Il tutto senza l’ausilio di inceneritori e senza l’aumento di emissioni.
“L’impianto utilizza il processo di pirolisi (cracking) senza combustione né ossigenazione del
materiale trattato” ci spiega Patrizia Pier Federici. “Senza produrre liquami e senza scarti da
smaltire o spandere sui terreni. Oggi, con questa guerra alle nostre porte, è il momento giusto per informare l’Europa che una soluzione esiste per evitare in parte che la crisi economica che ci spetta il prossimo futuro con la mancanza o il caro prezzo di gas e carburante non ci annienti completamente”.
Soluzione per oceani inquinati e carburanti
Il progetto offre una soluzione per gli oceani inquinati dalla plastica e rifiuti vari, perché la
dimensione del macchinario permette di installarlo direttamente sulle navi e lavorare 24/24 senza
interruzioni. “Oggi l’Italia paga la Germania per prenderci i nostri rifiuti e la ripaga nuovamente per comprare l’energia elettrica che ci rifornisce con la lavorazione dei nostri stessi rifiuti” spiega ancora Federici. “Pensiamo al risparmio economico se non dovessimo più pagare nessuno né per lo smaltimento né per l’energia che potremmo produrre noi stessi”. “L’impianto FENIK produce energia senza combustione con tutti i vegetali verdi che hanno assorbito CO2 nella loro crescita. Si riesce così a ridurre con una solo unità in funzione 24/24 ore, dai 2800 ai 3300 ton di CO2 all’anno, si parla di 8000 kg al giorno”.
Si tratta di capire se la politica, ora, è in grado di recepire idee innovative nel settore dei rifiuti in un’ottica green.