Il Movimento abruzzese, e in particolare quello pescarese, non sta vivendo ottimi momenti. Dopo l’abbandono del Consigliere comunale Massimiliano Di Pillo, altri attivisti dicono la loro sulla vicenda.
di Antonio Del Furbo
Si firmano come “I fantasmi del Movimento 5 Stelle” i circa 70 attivisti pescaresi del Movimento che, in una nota, attaccano la capogruppo e socia dell’associazione Rousseau, Enrica Sabatini.
Una comunicazione avvenuta 43 giorni prima della chiusura dei termini per il deposito delle liste da sottoporre a certificazione, spiegano “i fantasmi”. E tutto è accaduto mentre i candidati della Lista Travaglini hanno continuato “a impiegare energie, tempo e denaro per formalizzare la propria candidatura”. Ben 32 le persone che “sono diventate dei fantasmi: invisibili e inascoltati persino in casa loro, all’interno del Movimento. Persone spazzate via dall’ennesima, anonima comunicazione di uno “Staff” senza nome e senza volto, impossibile da contattare per chiedere spiegazioni e confronti”.
E, sempre gli attivisti, spiegano il motivo di tutto ciò: “è stato reso possibile da una serie di fattori, primo tra i quali l’assoluta e inaccettabile ingerenza del sistema Rousseau che, da strumento di democrazia a servizio del Movimento, ne è divenuto ambiguo ambito di potere e decisioni arbitrarie senza trasparenza.”
E non solo. Il gruppo grillino evoca un conflitto d’interessi ben noto e punta il dito verso il nome pesante a 5 stelle: Enrica Sabatini. “Le cause – spiegano – sono da ricercarsi localmente, ove si consuma l’esistenza di un imbarazzante e gravissimo conflitto di interessi che caratterizza la vicenda pescarese in maniera unica rispetto al contesto nazionale.”
La Sabatini risulta essere Capogruppo M5S in Consiglio Comunale e molto amica della Consigliera Erika Alessandrini. Fatto curioso è che entrambe le donne hanno interrotto da anni i rapporti di collaborazione con il Consigliere Massimiliano Di Pillo e con tutto il suo gruppo di attivisti storici candidati nella lista esclusa. La Sabatini, inoltre, si sarebbe da un lato resa responsabile del mancato accoglimento delle ripetute istanze degli attivisti pescaresi a incontrarsi, organizzare assemblee pubbliche, riunire i gruppi cittadini e dall’altra avrebbe appoggiato apertamente la campagna elettorale della Alessandrini.
Il dato più interessante, però, è quello che avevamo già riportato più volte nei nostri articoli: la Sabatini è una dei quattro soci della piattaforma Rousseau con una competenza diretta sulla gestione delle certificazioni delle liste. Personaggio potente e che controlla con altri tre soci quello che può essere definito il cuore e il cervello che tiene in vita il Movimento e, dunque, gli eletti a 5 stelle. E in quel posto chiave si arriva solo se si è ben inseriti ai piani alti della struttura della Casaleggio. Infatti, la Sabatini è stata l’ombra del leader Luigi Di Maio durante e dopo la campagna elettorale delle politiche del 4 marzo scorso. Con lei ci sono altri tre soci: Massimo Bugani, consigliere comunale di Bologna del Movimento 5 Stelle, Pietro Dettori, il riferimento della Casaleggio Associati, responsabile editoriale del blog di Beppe Grillo e, ovviamente, Davide Casaleggio, presidente dell’Associazione. Bisogna poi non dimenticare che Rousseau, oltre a essere “struttura opaca” del Movimento, ha una grande potenza economica: nella sua cassaforte confluiscono donazioni dell’ordine di 600 mila euro. Somma in cui finiscono anche parte degli stipendi dei parlamentari: 300 euro a testa ogni mese. Ad oggi, la Sabatini sulla vicenda non ha detto una parola. “Prosegue anche oggi la tappa del tour Rousseau City Lab a Genova. Il tema affrontato è quello della giustizia. Ieri ne abbiamo parlato con ospiti di eccezione come Marco Travaglio, Nicola Morra, Nicola Gratteri, Federico Anghelé, Alfonso Bonafede e con il presidente dell’Associazione Rousseau Davide Casaleggio”. Sul proprio profilo Facebook solo queste parole in riferimento all’impegno di Rousseau che la sta portando in giro per l’Italia. E il silenzio (assordante) è anche da parte degli altri “potenti” a 5 stelle d’Abruzzo: Sara Marcozzi oltre a tutti i consiglieri eletti in Regione Lontano il tempo in cui la Sabatini quando, nella vicenda Teodoro, diceva che “uno dei principali difetti della nostra società è il familismo amorale, ovvero l’interesse a collaborare solo in vista del proprio tornaconto per massimizzare i vantaggi materiali e immediati della propria famiglia e in totale avversione al benessere della comunità”.