La giornata è cominciata storta per il Presidente di Regione, Luciano D’Alfonso, già dalle 7.50 del mattino.
E a darne notizie proprio lui sul suo profilo Facebook:“Giornale di Bordo: ore 7e50 all’ altezza della Fater sull’Asse attrezzato la macchina che mi conduceva a Roma all’Assemblea di Assoporti e’ rimasta coinvolta in un tamponamento. Io ho ripreso a viaggiare verso Roma e i conducenti delle tre macchine incidentale mi è stato riferito stanno bene. Tra poco assumerò ulteriori informazioni”.
Il presidente stava raggiungendo Roma per partecipare all’Assemblea di Assoporti in Piazza di Spagna.
La tegola peggiore, però, gli è caduta in testa nel tardo pomeriggio quando la Corte dei Conti ha reso noto di aver chiesto, con la delibera numero 191/2015, al Consiglio dei Ministri lo scioglimento del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo in base ad un comportamento omissivo nella stesura dei documenti consuntivi riferiti agli anni 2013-2014.
Insomma: “persiste un comportamento omissivo della Regione Abruzzo nella redazione dei documenti consuntivi”, perché manca la bozza di rendiconto del 2013, l’accertamento dei residui al 31 dicembre 2013 e la bozza di rendiconto per il 2014. I giudici, tra l’altro, avevano già avvisato l’Ente al fine di porre rimedio alla situazione ma, a quanto pare, nulla si è mosso. “
“Ormai fuori da una tempistica conforme a qualsiasi norma, la medesima ha reiterato una conclamata serie di violazioni di norme in materia, culminante, da ultimo, nella mancata resa del rendiconto dell’esercizio 2013, e di quello 2014, impedendo l’esplicazione di un’attività di parifica, coerente con la ratio della norma, cio’ in funzione ausiliare all’Organo legislativo regionale”
Dunque, continuano i giudici:
“La reiterata e pervicace violazione costituisce secondo la Corte costituzionale di per sè un’ipotesi di violazione di cui all’articolo 126 della Costituzione”
quindi:
“La valutazione in merito alla gravità di tali violazioni e, in ogni caso, rimessa al Governo e al Presidente della Repubblica” a cui si chiede “lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del Presidente della Giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge”.
Ora le ipotesi sulle azioni del Consiglio dei ministri sono tre: commissariamento, scioglimento oppure attesa per l’adeguamento dei ‘compiti’ della Regione.
E pensare che Big Luciano ci tiene tanto al fatto che che si facciano i compiti a casa.