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“In campo ho già 300 mila voti”. Sono le ultime affermazioni del candidato Pd alla Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso. Dopo il milione di posti di lavoro pronunciato nel ’94 da Silvio Berlusconi ora è il momento, almeno per gli abruzzesi, di credere ad un’altra boutade che, molto probabilmente, salirà sul podio delle affermazioni in pieno stile cabarettistico. Insieme a quella della paghetta settimanale della zia.

L’annuncio durante la conferenza stampa di presentazioni delle ulteriori due liste a lui collegate. Per il candidato del centrosinistra la previsione è di realizzare alle urne 700/750 mila votanti degli aventi diritto in Abruzzo. Il che significa un aumento significativo rispetto alle scorse regionali del 2008 quando, dopo le vicende Del Turco, si recarono a votare 650 mila abruzzesi, il 52,8% degli aventi diritto, ma sempre meno, grazie all’alta astensione prevista rispetto alle ultime politiche del 2013 con 810 mila votanti. I numeri che da D’Alfonso sono il frutto “di 13mila km di colloqui, ascolti, riunioni e appunti”. 

Ci saranno pure 300mila voti che andranno al centrosinistra ma, questa mattina alla conferenza stampa, a parte telecamere e giornalisti, non è sembrato esserci molta partecipazione. 

 

E comunque qualche big c’era. In prima fila Vincenzo Dogali, eletto nel Pd ma successivamente passato all’Udc e ora, pare, essere ripassato con il centrosinistra. Fu Dogali a votare, nel dicembre scorso, il Bilancio del Comune di Pescara (centrodestra). Tra gli altri presenti alla conferenza anche Giovanni Lolli mimetizzato con un paio di occhiali da sole.

“Regione Facile” e “Valore Abruzzo” sono le ultime liste aggiunte. Sono 300 i candidati per D’Alfonso. E dentro c’è di tutto: dagli ex di centrodestra a Donato Di Matteo che, sicuramente, sarà impegnato nel ripulire i fiumi d’Abruzzo.

ZdO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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