L’uomo usufruiva dei benefici dalla legge 104 al fine di assistere la madre invalida. I militari della Guardia di Finanza di Chieti, , però, hanno scoperto, grazie alle indagini e ai rilievi fotografici, che L.M., all’epoca vigile del Comune di Rapino, invece di assistere il familiare, si assentava dal lavoro per dedicarsi alle attività nel ristorante del figlio. Altre volte è stato trovato ad assistere alla partita di calcio della squadra locale. Per l’abuso del diritto e per il danno arrecato all’Ente con l’inganno il Sostituto Procuratore Lucia Campo ne ha chiesto il rinvio a giudizio.
Una vicenda nota da tempo all’amministrazione comunale che aveva l’abuso del diritto della legge 104 da parte del dipendente. L’Ente ha subito un notevole danno visto che l’uomo, per aver usufruito di oltre 600 giorni continuativi di congedo straordinario, il Comune ha dovuto stipendiare un’altra persona.
L.M. ha anche intentato un giudizio, ancora in corso, presso il Tribunale del Lavoro per opporsi al licenziamento.
Ora la Corte dei Conti de L’Aquila, su segnalazione della Gdf, ha aperto un proprio procedimento, chiedendo al Segretario del Comune di Rapino di relazionare sulla vicenda.
“La legge 104 è una legge giusta, un’opportunità importante per chi ha un familiare con una grave disabilità, ma è fondamentale che venga utilizzata in modo corretto, altrimenti l’abuso va a discapito di tutti” ha detto il sindaco di Rapino, Rocco Micucci. “Pertanto ormai tutti i dipendenti, soprattutto quelli retribuiti con soldi pubblici, dovrebbero sapere che vige tolleranza zero sui “furbetti” che ne abusano”.