Nominate le nuove poltrone ai vertici Rai. La prima riunione del Cda Rai ha ratificato la nomina di Carlo Fuortes come amministratore delegato della tv pubblica e di Marinella Soldi, indicata dal presidente del Consiglio Mario Draghi, come presidente.
Niente di nuovo sul fronte occidentale della Rai. La politica continua a fare affari con l’azienda pubblica radiotelevisiva senza che nessuno s’imbarazzi. Anzi, l’opposizione – vedi la Meloni – rivendica per sé poltrone che, al momento, non ha ancora avuto. Ma c’è ancora tempo per sistemare qualche trombato della politica o amico, amante marito o compagna in viale Mazzini.
Intanto, le ore che hanno anticipato il cambio dei vertici sono servite a sistemare un po’ di amici. Al Tg1, Tg3, Tgr e RaiNews, ad esempio, c’è stata una vera e propria infornata dell’ultimo minuto. Un tripudio di promozioni ‘bipartisan’ per mogli e cognati.
Federica Corsini, ad esempio, consorte di Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, è stata promossa a vicecaporedattore. Valerio Cataldi, poi, è il cognato di Roberto Gualtieri, candidato sindaco di Roma ed ex ministro dell’Economia. Vero campione di promozioni è il direttore di Rai Parlamento Antonio Preziosi, che ha nominato tre vicecaporedattori e tre caposervizio. Non pochi per una testata che produce due tg flash da tre minuti e uno da sei minuti al giorno.
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Si attende l’arrivo a Roma, dalla Sardegna, di Incoronata Boccia, attuale vicecaporedattrice a Cagliari, moglie di Ignazio Artizzu, un ex Rai che ora è capo ufficio stampa del governatore Christian Solinas. Con la benedizione del consigliere meloniano Giampaolo Rossi. A Rai Parlamento su 40 giornalisti solo 5 sono redattori ordinari. Molti generali e poche truppe.
Tg1 e Tg3
Al Tg1 diretto da Giuseppe Carboni (vicino al M5S) le cose non cambiano. Tra gli ultimi avanzamenti ci sono quelli di Paolo Sommaruga agli spettacoli, Andrea Bovio e Susanna Lemma, moglie di Antonio Preziosi, diventata caposervizio. Anche Mario Orfeo, nel suo Tg3 s’è dato parecchio da fare. Di recente qui c’è stata un’infornata di vicecaporedattori, tutti nominati col manuale Cencelli per non scontentare nessuno. Promossi sono stati Alessia Schiaffini, Valeria Collevecchio, Luca Patrignani e Flavia Paone. Numerose pure le promozioni a Rainews, dove direttore è Andrea Vianello. Da gennaio in poi sono stati fatti tre nuovi caporedattori: Alessandra Baldoni, Paolo Poggio e Valerio Cataldi. Poi tre vicecaporedattori: Cristina Prezioso, Mario Forenza e Monica Moretti. E una sfilza di capiservizio: Andrea Gerli, Fabrizio Angeli, Anna Trebbi, Sabrina Bellomo e Francesca Piatanesi.
Infine, la Tgr diretta da Alessandro Casarin (pare vicino alla Lega), dove in Umbria è arrivato (dal Veneto) e promosso caporedattore Luca Ginetto. Scelta fatta per dare man forte alla governatrice leghista Donatella Tesei. Così come quella di inviare Andrea Caglieris come caporedattore in Sardegna (dal Piemonte) in supporto di Solinas.
“La commissione di Vigilanza aveva chiesto all’unanimità al servizio pubblico di non fare più nomine ma di limitarsi all’ordinaria amministrazione come sarebbe stato doveroso” spiega Michele Anzaldi della Commissione vigilanza. “I presidenti di Camera e Senato Fico e Casellati perché non intervengono per ristabilire il rispetto delle istituzioni?”.
Già, perché?