Tutto il gotha della Rai in questi giorni è impegnato a strapparsi vestiti, camicie e magliette per salavaguardarsi il posto di lavoro. Colletti bianchi, segretari di partito, compagni con il pugno alzato e lingue da far invidia alle miglior pornostar sul mercato, rimangono lì a godere di stipendi da capogiro. E se qualcuno chiede conto del loro lavoro viene eliminato.
Quella gran sagoma di Renato Brunetta ha fatto della trasparenza sulla Rai il suo ‘pony da battaglia’. Il vigilantes di Mamma Rai è tornato all’attacco con un nuovo sito: tvwatch.it. Il Presidente dei deputati di Forza Italia nonché componente della Commissione di vigilanza Rai non farà sconti:”il sito ha l’intento dichiarato di monitorare puntualmente tutta la programmazione della tv del servizio pubblico, finanziata con il canone, verificando il rispetto dei principi di trasparenza e pluralismo”. È un sito nuovo “che rileverà il testimone di raiwatch, portando avanti, inalterata la nostra battaglia per la trasparenza e per la libertà di informazione dei cittadini, attraverso la rete”.
L’ITALIA DEI GIUDICI
L’Italia è l’unico Paese al mondo dove non è possibile cambiare nulla. E lo sanno bene i milioni di italiani che continuano ad abbandonare lo Stivale terra, ormai, di giudici e amici dei giudici, di lobby e amici dei lobbisti. E se Brunetta fosse un po’ più giovane sarebbe, probabilmente, costretto anche lui ad emigrare visto che qualche mese fa i giudici bolognesi gli hanno bloccato raiwatch. E, tanto per cambiare, dopo un ricorso d’urgenza presentato da Viale Mazzini, i giudici hanno sentenziato basandosi sulla “capacità del sito di ledere le prerogative industriali dell’azienda”. Per le toghe, quindi, pubblicare “gli atti della Commissione di vigilanza” lede la Rai. E ai cittadini chi ci pensa?
“Possiamo finalmente annunciare che è nato il nuovo sito www.tvwatch.it, che rileverà il testimone di raiwatch, portando avanti, inalterata la nostra battaglia per la trasparenza e per la libertà di informazione dei cittadini, attraverso la rete”. Questo scrive Brunetta sul nuovo progetto editoriale dove, però, non appaiono stipendi dei super privilegiati dipendenti Rai. Ci sono però documenti e analisi sui vari programmi della tv pubblica.
BRUNETTA – LEGNINI
http://www.youtube.com/watch?v=7ENE-tpzaaI
L’ex sottosegretario con delega all’editoria del governo Letta, Giovanni Legnini, fu interrogato, in Aula, da Brunetta sulla trasparenza dei conti della Rai. Ad una domanda netta Legnini rispose con una serie di articoli di legge e decreti. Oltre 7 minuti di numeri, protocolli di protocolli e leggi di modifica. E il tutto in diretta televisiva con il fine di erudire i cittadini.
Certamente da queste parti, come qualche dipendente Rai sa, non ci sono “sovrani d’Europa o nobili tedeschi, neppure ordini cavallereschi”.
L’insieme dei nobili e degli aristocratici sono solo nelle sedi Rai. Difesi da partiti e Onorevoli. Guarda caso.
ZdO