Lo scontro fisico non c’è stato solo grazie all’intervento di alcuni colleghi Rai. Le tensioni vanno avanti, ormai, da diverse settimane per via del controllo politico gialloverde sulla Tv di Stato.
Il diverbio, come racconta Il Giornale, è avvenuto tra il neo direttore Giuseppe Carboni, in quota 5 Stelle, e uno dei suoi vice direttori, Angelo Polimeno Bottai, di area centrodestra-sovranista. Insulti che potevano degenerare in scontro fisico se non fosse intervenuto a placare gli animi un altro vice direttore, Filippo Gaudenzi.
La questione, ora, si trova già sul tavolo dell’amministratore delegato Fabrizio Salini e sarà oggetto di un’audizione interna che potrebbe sfociare in provvedimenti disciplinari.
I dirigenti sono alle prese con fortissime pressioni dovute proprio al clima politico e al cambio di consensi che sta avvenendo nel Paese, con una Lega che avanza a ritmo veloce. Evidentemente in viale Mazzini, specchio della maggioranza di governo, le faide sono arrivate a livelli altissimi.
Polimeno avrebbe lamentato la mancanza di organizzazione dei turni di lavoro e di coinvolgimento sulle recenti promozioni di caporedattori e graduati. Il clima si è poi surriscaldato.
I giornalisti del Tg1 sarebbero in dissenso sulla gestione impressa dal nuovo direttore, arrivato dal Tg2 dove era solo un caporedattore per scelta del movimento 5 Stelle. L’accusa è che il direttore avrebbe escluso gran parte dei vertici dalla fattura del giornale appoggiandosi solo a tre figure: Costanza Crescimbeni, Bruno Luverà e Simona Sala. E, soprattutto, si riferiscono al risultato finale: un telegiornale molto più attento alle istanza grilline e che cerca di scansare i fatti più spinosi della politica. Risultato: gli ascolti dei notiziari sono in calo e il Tg5 si sta riavvicinando al Tg1.