Raggi finisce sotto inchiesta con altre 13 persone per la vicenda Ama
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La vicenda Ama sta creando non pochi problemi all’amministrazione romana guidata da Virginia Raggi. Il sindaco è tra le persone finite sott’inchiesta.

Con lei altre 13 persone tra assessori ed ex membri del team pentastellato finiti nel mirino della Guardia di Finanza. I fronti su cui sono al lavoro i militari del Gruppo tutela spesa pubblica delle Fiamme Gialle sono due. La procura della Corte dei Conti ha ordinato ai finanzieri di fare il punto sugli effetti dei continui rinvii sull’approvazione degli ultimi tre bilanci della municipalizzata dell’ambiente. I “no” del Campidoglio all’Ama hanno causato ritardi nel pagamento dei tributi nel 2018 e nel 2019, portando l’azienda a perdere 31 mila euro tra sanzioni e more.

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Poi c’è il danno di cui rischia di rispondere la prima cittadina grillina da sola: si tratta dei 130 mila euro per gli stipendi versati al vecchio collegio sindacale della partecipata. I suoi membri, nominati dall’inquilina di palazzo Senatorio, sono rimasti in carica oltre la naturale scadenza e i 45 giorni di prorogatio. Nella prima informativa consegnata ai magistrati contabili, si legge che quei compensi sarebbero stati “indebitamente corrisposti” ai revisori. Ma, come detto, l’inchiesta interessa l’intera giunta 5S. Il blocco delle linee di credito concesse ad Ama dalle banche e ritirate in attesa dell’approvazione dei bilanci 2017 e 2018 ha causato una serie di intoppi nel pagamento di una serie di tributi (Iva, le rate Ires e le ritenute sul lavoro dipendente e autonomo) per “mancanza di liquidità”. I 23 giorni di ritardi accumulati nel 2018 e gli 11 del 2019 valgono 31.045 euro di danni.

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A risponderne potrebbero essere i vecchi cda presieduti da Lorenzo Bagnacani e Luisa Melara. Con loro ci sarebbe l’intera giunta: il sindaco Virginia Raggi, il vice Luca Bergamo e poi gli assessori Gianni Lemmetti, Carlo Cafarotti, Antonio De Santis, Luca Montuori, Daniele Frongia e Linda Meleo. A completare il quadro gli ex Laura Baldassarre, Rosalba Castiglione, Margherita Gatta, Flavia Marzano e persino Pinuccia Montanari. Nonostante le dimissioni, fatte proprio per la mancata approvazione del bilancio 2017 di Ama, potrebb essere chiamata dai giudici anche l’ex assessore all’Ambiente.

La nuova titolare dei Rifiuti del Campidoglio ha assicurato che i rendiconti della municipalizzata verranno approvati per gennaio. Un altro mese, forse di più.

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