Un successo nazionale la giornata dedicata alla raccolta firme per l’abolizione di Equitalia e fortemente voluta da Fratelli d’Italia. E gli organizzatori avvertono: già pronto un disegno di legge.
di Antonio Del Furbo
La fine del vessatore di Stato appare vicina. I cittadini, finalmente, si stanno mobilitando contro la macchina di ‘distruzione di massa’ pensata dai governi passati per rastrellare soldi soprattutto dove i soldi non ci sono. Lo Stato, per mezzo di Equitalia, ha requisito immobili, auto, beni e ha seminato morte nella più completa indifferenza, appunto, di governi di destra e di sinistra.
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Ora l’aria è cambiata. Sono tante le associazioni di consumatori che, spesso gratuitamente, hanno vinto battaglie contro il mostro Equitalia. Tanti gli avvocati che, sui morti suicidi, hanno offerto la loro professionalità in maniera gratuita.
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Il “Basta Equitalia Day”, è stato organizzato in 30 città italiane. A Pescara proprio davanti alla sede di Equitalia in via Gabriele D’Annunzio.
“Questo sit-in ha già riscosso un discreto successo di cittadini, venuti a firmare la nostra petizione – ha riferito il coordinatore provinciale FdI Armando Foschi – che sarà inviata alla Camera dei Deputati attraverso i nostri parlamentari per una proposta di legge. Chiediamo l’abolizione di Equitalia, società pubblica che vessa gli italiani con casi drammatici di persone che purtroppo hanno deciso di mettere fine alla propria vita. La nostra proposta di legge – aggiunge ancora Foschi – prevede l’abolizione di Equitalia per conferire l’incarico di riscossione del credito direttamente alle Regioni senza aggio e senza interessi, soprattutto per quei contribuenti che si trovano in stato di comprovata necessità, applicando il costo minimo delle spese procedurali”.
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All’uscita dell’ente pescarese i contribuenti hanno aderito all’iniziativa firmando al banchetto. “È incredibile – ha detto un uomo dopo aver firmato – sono andato a pagare con il Bancoposta e mi hanno detto che non potevo pagare perché non lo accettano. Ora devo andare a prelevare i contanti, tornare e pagare”.
Intanto gli organizzatori, per un gesto di democrazia, hanno dovuto sborsare ben 100 euro per l’occupazione del suolo pubblico. Se si tiene conto che in altre città la somma è stata di 16 euro diciamo che, quantomeno, i conti non tornano.
Vuoi vedere che nel prezzo era compreso anche il piantonamento di polizia, carabinieri e digos?