L’ex sindaco di Spoltore, dopo un approfondito colloquio personale presso la nostra redazione, ci ha fatto pervenire un’approfondita lettera che, dal suo punto di vista, racconta un’altra storia sulla vicenda Arca.
L’ex sindaco di Spoltore, dopo un approfondito colloquio personale presso la nostra redazione, ci ha fatto pervenire una dettagliata lettera che, dal suo punto di vista, racconta un’altra storia sulla vicenda Arca. Apprezziamo l’atteggiamento di Renzetti che, con il suo stile, contribuisce a chiarire alcuni punti oscuri della questione Arca.
Gentile Del Furbo,
Il P.P. di Villa Raspa, comunemente chiamato “Arca”, è previsto dal vigente PRG ed è stato progettato dall’ente pubblico e riguarda aree di proprietà privata.
Secondo la legislazione vigente al proprietario delle aree, attuatore dei programmi spetterebbe il solo pagamento degli oneri concessori.
Con deliberazioni del consiglio comunale n.13 e n.73 del 1999, è stato approvato il PP con il relativo corredo di planimetrie, norme tecniche di attuazione e convenzione tipo.
Sulla base e nel rispetto di tutto ciò la Giunta comunale da me presieduta con la adozione della delibera 49/2001 ha approvato il PEU(progetto edilizio unitario) presentato dalla ditta e la relativa convenzione.
Durante il secondo mandato 2002/2007 (30 maggio) è stato redatto e approvato il progetto del campo di calcio, di dimesioni e servizi annessi atti a ospitare partite di campionati professionistici, secondo i dettami della FIGC nazionale, che ha dato il suo parere positivo. In sostanza il 24.5.2oo7 la G.C. approva il progetto definitivamente e il mio mandato di sindaco scade il 30.5.2007. Da qui comincia un’altra storia. L’amministrazione comunale nel 2008 avvia un procedimento per la modifica parziale della convenzione tra comune e Arca ritenendo ci
fossero profili di illeggittimità nella convenzione a partire dalla delibera 49/2001, come da parere del prof.Cerulli Irelli. Ne consegue il blocco delle attività edeficatorie sia per quelle private che per le rimanenti pubbliche(campo di calcio in primis). Il Tar abruzzo su ricorso dell’Arca annulla nel 2010 il provvedimento del comune ritenendo valida la convenzione in essere. È pendente un ricorso al Consiglio di stato, avanzato dal comune. Dopo l’annullamento della delibera comunale l’Arca nel riprendere i lavori di costruzione del campo di calcio presenta all’ufficio lavori pubblici del comune una richiesta di variante (8.3.2011). Il 16.6 2011 l’ufficio Lavori pubblici comunica alla dita la sospensione della istruttoria della variante in quanto l’ufficio urbanistico è impossibilitato a esprimersi sulla conformità urbanistica(sic!). Fino ad oggi nessun parere è stato espresso.
Nel febbraio 2011 lo stesso ufficio urbanistico invia al sindaco, alla Procura della repubblica e alla Corte dei Conti una relazione sulla stato attuativo della convenzione “per quanto di competenza”. Vengono aperte le dovute inchieste la Corte dei conti invita i firmatari della delibera 49/2001 a dedurre in merito. Cosa che puntualmente viene fatto. La stessa Corte a seguito delle deduzioni prodotte scagiona tutti gli invitati ma invia al sottoscritoo una citazione per colpa grave, in quanto pur in una situazione complessivamente confusa, in cui molti tra amministratori e funzionari hanno responsabilità, viene citato il solo sottoscritto avendo ricoperto il ruolo di sindaco per cinque anni.
– la Corte dei conti non ha individuato specifiche illeggittimità da attribuire al sottoscritto e la delibera 49/2001 si conferma corretta e leggittima;
– per garantire al comune gli obblighi dell’Arca nella convenzione veniva decisa la sottoscrizione di una polizza fidejussoria in favore del comune. Polizza che nel 2012 si scopriva inefficace per il fallimento della società garante. Gli uffici comunali preposti che hanno la responsabilità gestionale e la validità del corredo documentale presentato dalla ditta se avessero attivato la polizza oggi sicuramente non ci troveremmo in questa situazione;
– apprendo anche dal suo articolo e non avevo dubbi in merito, che la Procura della repubblica ha archiviato gli esposti presentati in quanto non ci sarebbero fatti penalmente perseguibili.
Attendo serenamente e con fiducia, l’udienza presso la Corte dei conti; ho raccolto una vasta documentazione al riguardo. Infine, ho già espresso in altre occasioni le mie valutazioni sulla fase amministrativa dal 2007 ad oggi. Le confermo pienamente. Infatti da quella data ad oggi tutto è rimasto bloccato, sia per le opere pubbliche ancora mancanti che per le realizzazioni private. Auspico dalla attuale amministrazione una inversione di tendenza che purtroppo tarda a venire.